Un’iniziativa, spiega Luca Richeldi, presidente della Società italiana di pneumologia Sip e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts), che nasce "dall’esigenza di far conoscere questo dispositivo, che serve a misurare il grado di ossigenazione del sangue e che può essere un 'alleato' prezioso per prevenire le complicanze gravi da Covid"
Da oggi 30mila saturimetri verranno distribuiti gratuitamente nelle farmacie su tutto il territorio nazionale a cittadini con patologie respiratorie o ai nuclei familiari al cui interno vi sia una persona con problemi di questo tipo. Un’iniziativa, spiega Luca Richeldi, presidente della Società italiana di pneumologia Sip e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts), che nasce “dall’esigenza di far conoscere questo dispositivo, che serve a misurare il grado di ossigenazione del sangue e che può essere un ‘alleato’ prezioso per prevenire le complicanze gravi da Covid”. Uno strumento, aggiunge Richedi, che “dovrebbe essere presente nelle nostre case quasi come se fosse un secondo termometro ma purtroppo, invece, è ancora poco conosciuto”.
Come funziona – Il saturimetro è uno strumento molto semplice da usare che permette di valutare la saturazione di ossigeno dell’emoglobina presente nel sangue arterioso periferico (definita ‘SpO2’) e, contemporaneamente, consente di misurare la frequenza cardiaca del soggetto. Detto anche pulsiossimetro o ossimetro, consente in pratica di misurare e monitorare il grado di saturazione di ossigeno nel sangue anche stando a casa. È un dispositivo che dispone di uno schermo LED e, una volta acceso, basta inserire il dito nello strumento: il led illuminerà la parte centrale dell’unghia e dopo qualche secondo viene letta e indicata la saturazione di ossigeno e la frequenza cardiaca. Il principio di funzionamento su cui si basa il saturimetro è quello della spettrofotometria. Proprio la saturazione di ossigeno nel sangue è un indice ematico che permette di stabilire il grado di funzionalità respiratoria dell’individuo. Quanto ai valori della saturazione, quando questi sono superiori al 95% sono da considerarsi normali. Se il paziente presenta valori inferiori al 95%, si è in presenza di una condizione di ipossiemia. La situazione è definita grave quando i valori sono uguali o inferiori all’85%. In questo caso bisogna avvertire il medico. L’uso del saturimetro, nel caso di pazienti con Covid-19, è fondamentale per valutare la funzionalità respiratoria, il cui peggioramento può legarsi a gravi complicanze dell’infezione da Sars-Cov-2.
I tempi della distribuzione – I primi 30mila saturimetri sono stati acquistati grazie alle donazioni fatte alla Sip, e Federfarma si occuperà della distribuzione sul territorio. Si punta a distribuirli nell’arco di 1-2 mesi. Proprio i farmacisti, chiarisce Richeldi, “saranno preziosi, grazie ai loro contatti e la conoscenza del territorio, per individuare i soggetti o le famiglie che potranno ricevere il dispositivo gratuitamente”. I soggetti con malattie respiratorie infatti, sottolinea, “sono a rischio più alto di complicanze gravi se infettati dal nuovo coronavirus Sars-Cov-2. Proprio il ridotto livello di ossigeno nel sangue, causato da disturbi respiratori e che il saturimetro è in grado di rilevare, è indice infatti del rischio di polmonite interstiziale che rappresenta una complicanza grave del Covid. Questi pazienti possono andarvi incontro se infettati ed il saturimetro migliora il loro monitoraggio”.
A chi andrà – In caso di Covid, disporre di questo dispositivo è fondamentale anche per identificare i pazienti per i quali è necessario il ricovero in ospedale: “Se il valore segnalato è sotto il 92% – afferma Richeldi – va avvertito subito il medico e si può rendere necessario il ricovero”. In questo modo, aggiunge, “anche per il medico è più facile monitorare i pazienti. Inoltre, consigliamo ai pazienti Covid di monitorare le proprie condizioni con il saturimetro anche in assenza di problemi respiratori. Può infatti verificarsi una condizione di ipossia silente in cui l’ossigeno diminuisce nel sangue ma il paziente non se ne rende conto e quindi ritarda l’andata in ospedale. Il monitoraggio può evitare che ciò accada”. Il saturimetro verrà distribuito in questa fase principalmente a pazienti con asma e bpco, “maggiormente a rischio e che in Italia – conclude Cossolo – in totale rappresentano circa 1 milione di persone”.