Il marchio è controllato dal fondo Premira che potrebbe collocare sul mercato fino al 40% della società. Lo scorso anno boom di vendite nonostante il Covid. Nacquero nel 1960 e divennero il simbolo dei movimenti alternativi. Oggi un impero presente in 60 paesi
Un calcio e via. Partirà forse così il 2021 della borsa londinese, con l’arrivo sul listino dell’iconico marchio di scarponi “anfibi” Dr. Martens. Un marchio capace di vendere ogni anno oltre 11 milioni di paia, in più di 60 paesi del mondo e con 130 punti vendita monomarca. Concepite dal medico militare tedesco Klaus Martens, originariamente come scarpe ortopediche, le “doc Martens” compaiono nei negozi nel 1960. Indossate dal chitarrista degli Who Pete Townshend diventano rapidamente di moda nella scena underground britannica. Il movimento “punk” li adotterà come capo di vestiario imprescindibile. Ma la gli anfibi trascenderanno tendenze e orientamenti, diventando un classico anche tra i movimenti giovanili dell’estrema destra.
Oggi il marchio è posseduto al 75% dal fondo di private equity Premira, che lo ha acquistato nel 2013 per 300 milioni di sterline (332 milioni di euro). Lo scorso anno Dr.Martes ha incassato il 48% in più dell’anno prima raggiungendo i 672 milioni di sterline (744 milioni di euro), con profitti pre -tasse per 101 milioni di sterline (123 milioni di euro). Ora Premira intende quotare almeno il 25% del gruppo, con la possibilità di salire al 40%, in quella che potrebbe essere la prima grande “Ipo” (Inital pubblic offering, la quotazione iniziale in borsa, ndr) del 2021 sul mercato londinese. Tra le linee di sviluppo indicate dal management c’è innanzitutto il rafforzamento del canale di vendita on-line, per “emanciparsi” dai rivenditori fisici, mettendo cos’ a frutto la lezione imparata durante la pandemia e “tagliano fuori” rivenditori terzi che erodono parte dei ricavi.