Diritti

Addio a Aude ‘Mimma’ Pacchioni, partigiana della Resistenza a Modena e una vita dedicata al bene comune. “Una madre della Repubblica”

Dopo la guerra non abbandonò la lotta per il bene comune, impegnandosi per le braccianti della Bassa modenese, per gli Istituti ospedalieri, per gli anziani. Consigliera comunale fino al 1985 è stata "un punto di riferimento per chiunque volesse ispirare la propria attività politica ai valori di libertà e democrazia", commenta il sindaco Muzzarelli. Ferrari dell'Anpi al Fatto.it: "Ha sempre continuato a combattere il neofascismo"

“Una donna forte e determinata che non si è mai fermata e con una lunga esperienza di lotte, da quelle come partigiana durante la Resistenza a quelle in politica. Era un simbolo per la città e la provincia di Modena”. Aude Pacchioni, ex presidente dell’Anpi di Modena, è morta questa mattina all’età di 94 anni, dopo una vita “spesa al servizio del bene comune”, la ricorda il sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Nata il 18 dicembre del 1926 a Soliera (Mo) in una famiglia di piccoli coltivatori, Aude militò durante gli anni della Resistenza nella Brigata partigiana “Diavolo” con il nome di battaglia “Mimma”. “Non aveva ancora 17 anni quando, con l’Armistizio dell’8 settembre 1943, la cascina familiare divenne un rifugio per soldati sbandati, feriti e fuggitivi dal campo di concentramento e transito di Fossoli”, sottolinea il sindaco di Modena in un post su Facebook. Temeraria e coraggiosa, Aude lottò come partigiana e come donna, come ha aggiunto lei stessa intervistata da Ilfattoquotidiano.it in ricordo di un’altra sua compagna di battaglie scomparsa pochi mesi fa, Ibes Pioli, detta “Rina”: “Dopotutto al tempo si faceva quello che era necessario”.

Dopo la guerra Aude non abbandonò la sua volontà di impegnarsi e lottare per qualcosa. Iscritta al Partito comunista dalla liberazione (e poi anche come dirigente della sezione femminile di Soliera), si fece portavoce delle mondine (le lavoratrici stagionali delle risaie) e dei braccianti della Bassa modenese. Poi sostenne con forza l’immagine femminile come presidente provinciale dell’Udi (Unione donne italiane) dal ‘54 al ’60, finché nel 1956 decise di scendere in politica: eletta per la prima volta come consigliera comunale, fu riconfermata fino al 1985. “Era un’autentica “Madre della Repubblica”, un patrimonio per tutta la comunità modenese, un punto di riferimento per chiunque volesse ispirare la propria attività politica e l’impegno nelle istituzioni ai valori di libertà e democrazia”, sottolinea il sindaco Muzzarelli che ammette anche che parlare di Aude “significa per me parlare di una persona di famiglia, una di quelle che hai sempre amato”.

Tra cariche istituzionali e assessorati, negli anni Aude si impegnò anche in diversi enti: prima come presidente degli Istituti ospedalieri di Modena dal ’70 al ’77, dal ’87 al ’90 come presidente dell’Azienda speciale per il diritto allo studio universitario, infine dal 1999 al 2018 come presidente Anpi provinciale di Modena. Il bene comune era al centro della sua vita. Scuole, colonie, sanità, trasporti. Dove c’era un problema lei cercava di risolverlo, riportano le persone che la conoscevano. Tra le opere più importanti: nel 1969 contribuì alla nascita del primo asilo nido in città e alla costruzione della prima casa-albergo per gli anziani. Aude fu determinante, soprattutto, per la realizzazione del “modello emiliano di welfare”, legato alla cultura del lavoro, alla partecipazione, alla tradizione di comunità e di responsabilità collettiva, che ha caratterizzato le amministrazioni locali del territorio. L’impegno di una vita le fu riconosciuto nel 2003 quando il presidente Carlo Azeglio Ciampi le conferì l’onorificenza di Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica.

“Per lei era importante il legame con le persone – sottolinea a Ilfattoquotidiano.it Caterina Liotti, storica archivista del Centro documentazione donna di Modena -. Mi raccontava che lei prendeva sempre l’autobus perché voleva parlare con i suoi concittadini e capire i loro problemi, i loro bisogni”. Un interesse che non ha mai perso, fino alla fine. “Nonostante l’età Aude era capace di comprendere la realtà e analizzarla politicamente in modo straordinario”, aggiunge Liotti. Una donna con un’etica e una morale molto forti, spiega il presidente dell’Anpi Lucio Ferrari, che non ha mai dimenticato o nascosto la propria esperienza giovanile di guerra ma ne ha fatto tesoro. Molto attenta all’attualità, Aude ha sempre cercato di trasmettere l’importanza della democrazia e allo stesso tempo la “necessità di continuare a combattere il neofascismo“.

“Aude era un grande patrimonio per tutta la comunità modenese – conclude su Facebook il sindaco Muzzarelli – Rappresentava un riferimento per tutti noi che sapevamo di potere sempre contare sui suoi consigli lucidi ispirati alla storia democratica di Modena, con i valori di democrazia e libertà a guidarla per tutta la vita”. In ricordo di Aude si è espresso con un post su Facebook anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti: “L’ho incontrata durante la campagna elettorale delle ultime elezioni regionali nella sua casa a Modena, di lei ricordo la forza, la tenacia, la passione per la democrazia”. E insieme a lui anche Pier Luigi Bersani che aggiunge: “Sentiamo acutamente il dovere che abbiamo verso di lei e verso tutti coloro che con coraggio e sacrificio ci hanno portati fin qui”.