Lavoro & Precari

Covid, la protesta delle agenzie di viaggio: “Noi dimenticati, 120mila posti di lavoro a rischio. Fondi insufficienti e regole aggirate”

Fondo perduto insufficiente, regole aggirate attraverso le piattaforme online, ritardi nei ristori ed eccessiva burocrazia. La categoria degli agenti di viaggio dopo la pandemia di Covid-19 rischia di morire, il governo ci aiuti“. Questo l’appello lanciato alle istituzioni da Piazza del Popolo, a Roma, nel corso della manifestazione dei lavoratori delle agenzie di viaggio e del turismo, oltre che di guide e accompagnatori. “Ci sono 120mila lavoratori a rischio, servono interventi immediati”, ha rilanciato Enrica Montanucci, presidente del Movimento autonomo Agenzie di viaggio italiane (Maavi), una delle sigle che hanno aderito all’iniziativa. “Molti di noi non hanno ancora avuto accesso al fondo perduto”, c’è chi ha denunciato. Ma non solo. “Aprire comporta dei costi, ma non ci sono clienti e non è possibile vendere nulla. Invece durante le festività abbiamo visto italiani alle Maldive e a Dubai, utilizzando per prenotare diverse piattaforme online. Così si aggirano le regole, una beffa per tutti”, c’è chi ha denunciato. “Non siamo fantasmi, il ministro Dario Franceschini ha fatto poco o nulla per il turismo. Chiediamo che ascoltino chi davvero vive e lavora in questo settore”.