Dopo lo “Shoah party” in Italia viene svelato un nuovo caso di pedopornografia e razzismo in chat. Dal Veneto, Piemonte, Lombardia, Toscana, fino alla Campania, dodici ragazzi, tra i 13 e i 17 anni (insieme a qualche maggiorenne) sono indagati per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico e istigazione a delinquere. Nel loro gruppo WhatsApp, chiamato “Utistico”, avrebbero infatti condiviso filmati con bambini costretti a subire atti sessuali, immagini inneggianti a dittature sanguinarie e stragiste, fotografie di Hitler, simboli del nazi-fascismo e del terrorismo di matrice islamista.
Tutto materiale che la procura minorile di Firenze, coordinata dal procuratore Antonio Sangermano, e i carabinieri di Siena hanno sequestrato e ispezionato, passando in rassegna smartphone, memorie sd, pc e chiavette dei ragazzini che sono stati interrogati. I giovani coinvolti sarebbe almeno una ventina, ma al riguardo sono in corso ulteriori accertamenti. L’operazione “Utistici“, dal nome del gruppo WhatsApp, arriva in seguito all’operazione “The Shoah Party“, altro nome di una chat gestita da minorenni, soprattutto piemontesi, condotta dai carabinieri di Siena nel 2019 dopo la denuncia di una madre che aveva scoperto immagini raccapriccianti nel telefonino del figlio. Nel 2019, l’analisi del materiale pubblicato, in condivisione nella chat del gruppo e scaricato dal dark e dal deep web, ha portato ad altre perquisizioni e sequestri.