La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina intende chiedere al governo di prevedere dei “ristori formativi” nella forma di “apprendimenti potenziati anche nel pomeriggio, educazione all’affettività e incrementare l’aiuto psicologico“. Perché, ha detto a Uno Mattina, “non credo si possa pensare di recuperare d’estate: bisogna recuperare oggi. E’ più facile chiudere la scuola perché la scuola non ha bisogno di ristori. Sarò io oggi a chiedere i ristori formativi”.

La didattica a distanza è una misura che ho voluto”, ricorda la ministra, “e in cui credo, ma che non può essere portata troppo alle lunghe, rischia di creare diseguaglianze, colpisce i ragazzi più deboli perché la scuola non è solo luogo di apprendimento è vita, socialità, cura dell’affettività, anche rispetto a situazioni familiari difficili. I ragazzi hanno ragione a dire che vogliono tornare a scuola”.

Quanto al problema del potenziamento del trasporto pubblico, “i fondi per i trasporti sono stati dati, non a caso la Toscana ha comprato molti più mezzi così come anche Regioni che non hanno aperto. Non è un caso che sono stati scritti dei piani con i prefetti città per città dove si sapeva entrare in ogni singola scuola, tutti scaglionati, proprio per organizzare al meglio i trasporti. Il problema non penso sia relativo ai trasporti, il problema oggi è sanitario: la paura che aumentino i contagi e allora si va a colpire la scuola secondaria di secondo grado che di fatto è chiusa da novembre, mentre tutto il resto è aperto”. E la dad non risolve il problema della trasmissione del virus, secondo la ministra: “Non posso pensare di vedere gli studenti fuori nei centri commerciali il pomeriggio, siamo onesti, se fossero chiusi a casa avrebbe un senso ma loro escono perché hanno bisogno di socialità – ribadisce il ministro – E’ come se avessimo fatto un’operazione di blackout, cercano la socialità fuori dalla scuola e così non controlli la curva sanitaria facendoli uscire in luoghi nemmeno protetti come lo è invece la scuola”.

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