LE REAZIONI - Toni durissimi di buona parte dei ministri dopo lo strappo di Renzi: "Conte sta servendo il Paese con disciplina e onore nel momento più difficile della storia repubblicana". Zingaretti: "Conte aveva assicurato la disponibilità per un patto legislatura e questo rende scelta Italia viva ancora più incomprensibile". Il ministro Amendola: "Ora si apre qualsiasi scenario". Nei 5 stelle è Crimi a dettare la linea: "M5s continuerà ad assicurare la stabilità che serve adesso all'Italia"
Tutti i ministri e Pd, M5s e Leu fanno quadrato intorno al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La crisi aperta da Matteo Renzi compatta i altri partiti della maggioranza, che attacca a testa bassa Italia Viva e difende il primo ministro. Il commento più pesante è quello del ministro della Cultura e capodelegazione dem Dario Franceschini: “Chi attacca il presidente del Consiglio attacca l’intero governo e Giuseppe Conte sta servendo con passione e dedizione il proprio Paese nel momento più difficile della storia repubblicana”. Parole simili a quelle del ministro della Salute Roberto Speranza: “In questi mesi Giuseppe Conte ha servito il Paese con disciplina ed onore. Avanti al suo fianco”. Il sottosegretario alla Presidenza, Riccardo Fraccaro parla di una crisi “inconcepibile” in “un momento così difficile” in cui “i cittadini stanno facendo grandi sacrifici” e “serve la massima responsabilità”. Quindi anche mostra appoggio al premier: “Pieno sostegno al presidente Conte. Dobbiamo andare avanti”.
Stesso concetto del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. E parole simili arrivano anche da Nunzia Catalfo: “Il nostro impegno per garantire la massima protezione ai lavoratori, alle famiglie e alle imprese – scrive la ministra del Lavoro – non si è mai fermato e non si fermerà nemmeno adesso. Avanti con Giuseppe Conte”. #AvanticonConte è l’hashtag che accompagna quasi tutti i messaggi, compresi quelli di Lucia Azzolina e Federico D’Incà. “Una crisi incomprensibile e pericolosa. Mentre il Paese ha bisogno di risposte”, dice la titolare dell’Istruzione. “Anche di fronte a scelte che non condividiamo e non capiamo, resta fermo il senso di responsabilità – scrive il ministro per i Rapporti con il Parlamento – nei confronti del Paese, sostenendo l’azione di Giuseppe Conte. Calma e lucidità, questo momento ci impone scelte difficili, il M5s non si sottrarrà”. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora va anche oltre: “Rivendichiamo con orgoglio il lavoro del Governo in uno dei momenti più difficili della nostra storia. M5S, Pd e Leu devono ora rafforzare l’intesa, stringere un patto ancora più forte e andare avanti con Giuseppe Conte nell’interesse del Paese”. Il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, twitta: “Continuiamo a fare il nostro dovere per mettere in sicurezza l’Italia: avanti con Giuseppe Conte nel segno della serietà”.
Le parole di supporto dei ministri, arrivate in apertura della riunione a Palazzo Chigi sulle misure anti-Covid, seguono i toni pesantissimi usati dai leader dei partiti che sostengono il governo Conte dopo la scelta unilaterale di Renzi di ritirare la sua delegazione, aprendo la tanto temuta crisi al buio. “Errore gravissimo contro l’Italia”, dice Nicola Zingaretti al Tg1 sottolineando che “Conte aveva assicurato la disponibilità per un patto legislatura e questo rende scelta Italia viva ancora più incomprensibile. Ora è a rischio tutto, dagli investimenti nel digitale alla sanità”. Per il segretario dem, quello dei renziani è appunto “un errore gravissimo contro l’Italia“, specie di fronte al fatto che solo oggi ci sono stati “circa 500 morti” a causa del coronavirus. “E noi apriamo una crisi di governo? Io francamente non lo capisco“. In serata, anche lui usando l’hashtag #AvanticonConte rincara: “In questi mesi durissimi l’Italia ha potuto contare sul grande impegno di Giuseppe Conte e della squadra di governo. Ora c’è un Paese da ricostruire”. Una reazione compatta che ha provocato la reazione di Luciano Nobili: “Capisco che il coraggio di far seguire alle parole i fatti spiazzi, che l’etica di rinunciare a importanti incarichi di governo per fedeltà alle proprie idee sia desueta – scrive il renziano su Twitter – Ma rispondere con gli hashtag di Casalino è un po’ misero. Sfogatevi stasera e domani torniamo a far politica”.
Sconcerto anche tra i 5 stelle, con il capo politico reggente, Vito Crimi, che commenta così su Facebook: “Mentre il Paese affronta con fatica, impegno e sacrificio la più grave crisi sanitaria, sociale ed economica della storia recente, Renzi sceglie di ritirare la propria delegazione di ministri. Credo che nessuno abbia compreso le ragioni di questa scelta”. Di fronte a una fase così difficile, quindi, il Movimento 5 stelle “continuerà ad assicurare la stabilità che serve adesso all’Italia per affrontare la crisi che stiamo vivendo ed uscirne al più presto“. Sulla stessa linea è il ministro della giustizia Alfonso Bonafede, che fa quadrato intorno al premier e rassicura sulla tenuta dei suoi: “Il MoVimento 5 Stelle continuerà a lavorare per i cittadini al fianco di Giuseppe Conte“. Usa toni durissimi anche il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, tra i primi a reagire alla decisione di Iv: “È un grave errore fatto da pochi che pagheremo tutti“, scrive su Twitter dopo che fino all’ultimo minuto i dirigenti del suo partito avevano tentato di ricucire lo strappo tra Renzi e il premier. Quindi a Porta a Porta rimarca: “Un governo senza Conte? Noi non siamo disponibili ad andare oltre il perimetro di questa coalizione: tutte le iniziative che assumeremo le assumeremo in rapporto con Conte e gli alleati della maggioranza – spiega – Crediamo che agli italiani sia difficile spiegare perché dovremmo abbandonare Conte. Mi pare un salto nel vuoto senza giustificazione”.
La notizia della crisi sta già facendo il giro delle cancellerie europee, come conferma il ministro dem Enzo Amendola. “Ai colleghi europei che mi chiamano per chiedere spiegazioni dico questo: che Mattarella è la garanzia della tenuta politica e sociale del Paese”. Quello di Renzi è “un grave errore: aprire la crisi in questo passaggio apre a qualsiasi scenario, ma blocca il lavoro che si stava facendo”, ha dichiarato al Tg4. Il vicepresidente del Parlamento Ue in quota 5 stelle, Fabio Massimo Castaldo, chiede di “voltare pagina, per proteggere l’Italia”, mentre il leader di Sinistra italiana ed esponente di Leu, Nicola Fratoianni, è caustico: “Non so quanto coraggio serva ad una ministra per abbandonare il proprio incarico. So però che agli italiani e alle italiane serve tantissimo coraggio per affrontare quello che sta accadendo nella vita reale, dalla crisi sanitaria alla crisi sociale, il lavoro che non c’è più, il reddito che scompare. È a questo coraggio che dovremmo tutti portare un grande rispetto evitando di aprire crisi al buio e di precipitare il Paese in una situazione ancor più drammatica“.
Maggioranza a parte, la mossa di Renzi fa storcere il naso anche a chi è politicamente vicino al suo campo. “Se apri una crisi spiegando per mezz’ora che il Presidente del Consiglio è completamente inadeguato e poi dici ‘non abbiamo pregiudiziali su Conte’ o sei molto confuso o sei molto squinternato”, ragiona su Twitter Carlo Calenda, leader di Azione, riferendosi al fatto che il leader di Iv non ha affatto escluso dal tavolo l’opzione di un Conte ter. “In questo momento entrambe le cose – conclude – sono inaccettabili“.
Di fronte a questo scenario in continua evoluzione si innesta l’appello congiunto delle opposizioni a tornare alle urne: “Il centrodestra – prima forza politica del Paese – chiede che il Presidente del Consiglio prenda atto della crisi e si dimetta immediatamente o, diversamente, si presenti domani in Parlamento per chiedere un voto di fiducia. Se non ci sarà la fiducia, la via maestra per riportare al governo del Paese una maggioranza coesa ed omogenea” è quella “delle elezioni“. Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si dicono quindi indisponibili “a sostenere governi di sinistra“. Giorgia Meloni usa su Facebook toni ancora più duri: “Italiani in ginocchio, governo allo sfascio. L’Italia non può permettersi di perdere altro tempo. Conte si dimetta. Elezioni subito”. E Matteo Salvini si accoda: “Gennaio, voto in Portogallo. Febbraio, voto in Catalogna. Marzo, voto in Olanda, Israele e Bulgaria. Aprile, voto in Albania. Maggio, voto in Scozia, Galles e Cipro. Giugno, voto in Francia. Settembre, voto in Norvegia, Russia e Germania. Ottobre, voto in Repubblica Ceca. Il governo in Italia non c’è più? Che si fa? Elezioni”.