La notizia, circolata nei media argentini, è stata confermata da fonti vaticane a ilfattoquotidiano.it che hanno precisato che il Papa ha ricevuto il vaccino subito dopo gli uomini della Guardia Svizzera, più esposti al contagio perché impegnati a controllare i principali accessi allo Stato più piccolo del mondo, e insieme al personale del Fondo Assistenza Sanitaria della Santa Sede
Papa Francesco ha fatto il vaccino contro il Covid. Nel primo giorno in cui in Vaticano è iniziata la somministrazione del farmaco della Pfizer-Biontech, Bergoglio ha ricevuto la prima delle due dosi previste. La notizia, circolata nei media argentini, è stata confermata da fonti vaticane a ilfattoquotidiano.it che hanno precisato che il Papa ha ricevuto il vaccino subito dopo gli uomini della Guardia Svizzera, più esposti al contagio perché impegnati a controllare i principali accessi allo Stato più piccolo del mondo, e insieme al personale del Fondo Assistenza Sanitaria della Santa Sede. Il papa emerito Benedetto XVI dovrebbe riceverlo a breve. Francesco lo aveva anticipato al Tg5: “La settimana prossima inizieremo a farlo qui ed io mi sono prenotato, si deve fare”.
Il Papa aveva raccontato che “quando ero bambino ricordo che c’è stata la crisi della poliomelite e tanti bambini sono poi rimasti paralitici per questo e c’era la disperazione per fare il vaccino. Quando è uscito il vaccino te lo davano con lo zucchero e c’erano tante mamme disperate. Poi noi siamo cresciuti all’ombra dei vaccini, per il morbillo, per quello, per quell’altro, vaccini che ci davano da bambini”. Bergoglio aveva anche puntato il dito contro quello che aveva definito “un negazionismo suicida che io non saprei spiegare, ma oggi si deve prendere il vaccino”. Aggiungendo: “Non so perché qualcuno dice: ‘no, il vaccino è pericoloso’, ma se te lo presentano i medici come una cosa che può andare bene, che non ha dei pericoli speciali, perché non prenderlo?”. E ancora: “Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri”.
Parole che seguivano l’appello che il Papa aveva rivolto nel messaggio Urbi et Orbi di Natale: “Chiedo a tutti: ai responsabili degli Stati, alle imprese, agli organismi internazionali, di promuovere la cooperazione e non la concorrenza, e di cercare una soluzione per tutti: vaccini per tutti, specialmente per i più vulnerabili e bisognosi di tutte le regioni del pianeta. Al primo posto, i più vulnerabili e bisognosi!”. Francesco aveva, inoltre, sottolineato che “in questo tempo di oscurità e incertezze per la pandemia, appaiono diverse luci di speranza, come le scoperte dei vaccini. Ma perché queste luci possano illuminare e portare speranza al mondo intero, devono stare a disposizione di tutti. Non possiamo lasciare che i nazionalismi chiusi ci impediscano di vivere come la vera famiglia umana che siamo. Non possiamo neanche lasciare che il virus dell’individualismo radicale vinca noi e ci renda indifferenti alla sofferenza di altri fratelli e sorelle. Non posso mettere me stesso prima degli altri, mettendo le leggi del mercato e dei brevetti di invenzione sopra le leggi dell’amore e della salute dell’umanità”.
Il Vaticano ha fatto sapere che la quantità di vaccini arrivata è sufficiente a coprire il fabbisogno dei cittadini e dei dipendenti dell’intero Stato. Per conservare le dosi di vaccino è stato acquistato un “ultra low temperature refrigerator”. La Santa Sede ha, inoltre, spiegato che “la priorità sarà data al personale sanitario e di pubblica sicurezza, agli anziani ed al personale più frequentemente a contatto con il pubblico. Le dosi saranno somministrate nell’atrio dell’Aula Paolo VI, da personale medico e infermieristico qualificato della direzione di sanità e igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, sempre in linea con le raccomandazioni sanitarie per la pandemia”.
Twitter: @FrancescoGrana