Il Comitato tecnico scientifico ha consigliato al governo di prolungare il divieto, ma Kompatscher per ora conferma che il 18 gennaio i residenti in Provincia di Bolzano potranno tornare sulle piste. Già pronta la retromarcia: "Se i dati dovessero salire, lockdown per tre settimane"
Le uniche montagne su cui da lunedì prossimo si potrà sciare sono quelle dell’Alto Adige: il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha confermato la riapertura degli impianti dal 18 gennaio solo ed esclusivamente per i residenti. Nelle altre regioni invece è prevista la proroga del divieto: il Comitato tecnico scientifico infatti ha consigliato al governo di prolungare il divieto, esprimendo “grande preoccupazione” anche per il fatto che molte delle regioni in cui si trovano gli impianti sono proprio quelle dove la pandemia di coronavirus sta colpendo più duramente.
Preoccupazioni per il momento ignorate da Bolzano. Il governatore Kompatscher in conferenza stampa martedì sera che per quanto riguarda gli impianti da sci, “per ora vogliamo confermare le regole esistenti. Tutti hanno annunciato l’apertura del 18 gennaio, condivisa a livello della Conferenza Stato-Regioni. Fino ad oggi questa è l’annunciata data di apertura. Noi vogliamo confermare anche questa cosa, sapendo che per ora i turisti non possono arrivare. Questo che sia chiaro a tutti“. “Di questo – ha aggiunto il presidente della Provincia – terranno conto i gestori, quando decideranno se aprire o meno”.
Kompatscher ha ricordato che “è bloccata la mobilità interregionale” ed “è confermato il divieto di viaggio fra tutti i Paesi europei”. Quindi la possibilità di sciare riguarda solo i residenti: “L’affluenza sarebbe molto, ma molto ridotta. Finché resta aperta la mobilità all’interno della nostra Provincia, meglio avere una situazione dove quegli impianti che lavorano solo con i residenti possano lavorare. Se poi supereremo le soglie, comunque sarà regolamentata la mobilità e, a questo punto, non ci sarà attività sulle piste”, ha spiegato ancora Kompatscher
La Provincia infatti si prepara già a una possibile retromarcia: “La situazione in Alto Adige è relativamente stabile. Siamo comunque pronti ad intervenire appena i dati dovessero salire”. Kompatscher ha specificato che la situazione sarà monitorata costantemente e valutata di giorno in giorno. In caso di raggiungimento della “soglia d’attenzione” scatterà un giro di vite che durerà almeno tre settimane per “raffreddare” la situazione. Come ha aggiunto l’assessore Thomas Widmann, “nei prossimi giorni si vedranno gli effetti del capodanno“, mentre il Natale ha causato solo un lieve aumento dei casi. Quindi, gli impianti aprono lunedì prossimo ma, se la pandemia accelera, verranno subito richiusi.