Da lunedì prossimo, 18 gennaio, 50 milioni di atti e cartelle partiranno dall’amministrazione finanziaria verso i contribuenti. I sindacati di categoria, dopo un incontro con i rappresentanti dell’agenzia delle Entrate-Riscossione, hanno annunciato un potenziamento della presenza negli uffici “per rispondere alla domanda di servizi che aumenterà progressivamente”. Ma il governo, nonostante la crisi, vuole intervenire: il viceministro dell’Economia Antonio Misiani al forum di ItaliaOggi ha parlato della necessità di “una proroga-ponte, uno scaglionamento degli invii molto più diluito nel tempo, una reateizzazione più conveniente, un ‘saldo e stralcio’, altrimenti s’apre un problema sociale“. Oltre all’evidente corto circuito che si creerebbe, in piena pandemia, con gli affollamenti negli uffici dell’agente della riscossione e alle Poste per ritirare le raccomandate del fisco, come ha rilevato la viceministra Laura Castelli.
Secondo Il Sole 24 Ore la soluzione ponte potrebbe essere un rinvio di almeno altri due mesi o addirittura tre per allinearsi alla nuova estensione dello stato di emergenza. Il veicolo potrebbe essere il nuovo decreto Ristori, visto che una delle ipotesi è che il premier Giuseppe Conte d’intesa con il Colle rimanga in carica almeno fino al voto sull’ulteriore scostamento di bilancio e alla messa in sicurezza dei nuovi aiuti. Misiani ha ribadito che urge “metter sul tappeto rapidamente una serie di strumenti” per favorire il pagamento delle tasse arretrate in tempo di crisi pandemica, visto che esiste anche “un problema di sicurezza sanitaria“, dunque “non possiamo permetterci code ed affollamento di contribuenti negli uffici pubblici per fare i conti con milioni e milioni di cartelle”.
L’opposizione attacca a testa bassa: per Matteo Salvini le cartelle vanno bloccate tout court mentre Forza Italia, per bocca di Mariastella Gelmini, rivendica: “L’invio delle cartelle andava bloccato già settimane fa, con un decreto ad hoc. Adesso è in Aula alla Camera il dl milleproroghe, la maggioranza voti gli emendamenti di Forza Italia per fermare questo assalto fiscale agli italiani”.