A distanza di un mese dall’uscita scoppia la polemica attorno all’ultimo video di Gianna Nannini “L’aria sta finendo”, singolo tratto dall’ultimo album “La differenza”. Il videoclip in animazione rotoscopica è stato scritto e diretto dal fotografo e videomaker modense Luca Lumaca che ha già collaborato con Bluvertigo, Subsonica e Coez. Come scritto dalla presentazione dalla clip, lo scorso 14 dicembre, le immagini puntano “il dito sulla nostra società che da tempo ha perso l’armonia: una parte del mondo spreca le risorse, è resa insensibile da una cultura dello scarto e prevarica i più deboli costruendo muri mentali e fisici. È un video provocatorio che affronta temi di attualità e sottolinea il sound rock internazionale del brano che parla della necessità di cambiare le nostre abitudini di vita prima che l’aria finisca”.
Una delle immagini però ha catturato l’attenzione della Polizia di Stato. Alcuni poliziotti vengono raffigurati come maiali che picchiano una persona di colore, con evidente richiamo al caso americano dell’afroamericano ucciso durante un arresto lo scorso maggio George Floyd. Nelle altre scene i poliziotti sono come maiali nell’uniforme del reparto mobile.
Il sindacato di polizia Fsp, nelle parole del funzionario e segretario Valter Mazzetti, si è scagliato contro l’opera: “È un grave oltraggio alla dignità e al sacrificio di migliaia di donne e uomini, la Nannini ritrovi lucidità e si scusi”. Sebbene le immagini si riferiscano ad episodi di violenza accaduti in America che hanno scatenato poi il movimento di protesta Black Lives Matter, Mazzetti ha continuato: “Riteniamo questa trovata davvero vergognosa per più motivi perché gli agenti che si accaniscono su presunte vittime inermi sono disegnati con un’uniforme che richiama con chiarezza quella della polizia italiana e soprattutto perché sono raffigurati con facce di maiali. È un grave oltraggio che calpesta la dignità di migliaia e migliaia di donne e uomini che servono lo Stato e i cittadini con onestà e con coraggio”. Infine il segretario del sindacato invita l’artista a scusarsi “con centinaia di migliaia di persone che si guadagnano quattro spiccioli onestamente rischiando la vita ogni giorno per la sicurezza sua e di tutti. Non ha certo bisogno di questi mezzi per avere l’attenzione mediatica che si è guadagnata proprio perché una cantante di successo, che nei suoi innumerevoli concerti ha beneficiato parecchio del lavoro di quei maiali”.
È intervenuto all’Adnkronos anche Andrea Cecchini, segretario generale di Italia Celere, il sindacato del Reparto Mobile della Polizia di Stato. “Cantanti e opinionisti vedono fascismo dappertutto, ma non si azzardino ad accomunarci a regimi dittatoriali e ai maiali. Non accettiamo di vedere maiali in divisa antisommossa picchiare selvaggiamente e brutalmente delle persone di colore a terra. Ma a tutto c’è un limite, e questa è una diffamazione bella e buona, gravissima e aggravata”.
Infine il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp Domenico Pianese: “Alcune delle immagini contenute nel videoclip di Gianna Nannini, sono inaccettabili, ingiuriose, violente e istigano all’odio sociale”. Poi la replica dell’artista: “Non posso credere che una canzone d’amore come “L’aria sta finendo” scateni tutto questo odio. La musica ha i suoi messaggi e così i video che li rappresentano. L’”Arte” è uno stato indipendente – ha detto Gianna Nannini -. Nessuno di noi, e me per prima sia chiaro, vuole offendere la polizia e chi rischia ogni giorno la propria vita, ma nemmeno vogliamo che un altro essere umano abusi del proprio potere. Purtroppo siamo tutti a conoscenza di tragici episodi in cui è capitato, vedi il caso di George Floyd negli USA. È per questo che nel video alcune istituzioni vengono raffigurate, per esempio, con volti di maiali e non di persone: proprio per evidenziare forme di potere degenerate e non umane. Love and peace sempre”.