A partire da lunedì Pfizer “consegnerà al nostro Paese circa il 29 per cento di fiale di vaccino in meno” rispetto a quanto avvenuto finora. È l’effetto del rallentamento nella distribuzione del farmaco anti-Covid in tutta Europa deciso nelle ultime ore dalla casa farmaceutica. In tutta risposta, il commissario all’emergenza Domenico Arcuri ha rilasciato un comunicato di fuoco, in cui spiega di aver appreso la notizia dalla stessa Pfizer attraverso una comunicazione “unilaterale” arrivata in giornata. Cioè non concordata con lo Stato italiano e contro la quale si riserva di agire “in tutte le sedi” per tutelare “la salute degli italiani”. Si passerà quindi da 470mila dosi a settimana a circa 340mila.
Ma non è tutto. Pfizer “ha unilateralmente deciso in quali centri di somministrazione del nostro Paese ridurrà le fiale inviate e in quale misura“, aggiunge Arcuri. Ciò significa che sarà Pfizer a stabilir quante e quali dosi inviare alle Regioni italiane. “Analoga comunicazione è pervenuta a tutti i Paesi della Ue. La Pfizer ha altresì annunciato che non può prevedere se queste minori forniture proseguiranno anche nelle prossime settimane, né tantomeno in che misura”. Una vera doccia fredda proprio nel giorno in cui il nostro Paese ha tagliato il traguardo del milione di dosi somministrate, cifra che non ha eguali in Ue. Il Commissario all’emergenza, quindi, “preso atto della gravità della comunicazione nonché della sua incredibile tempistica, ha inviato una formale risposta a Pfizer Italia, nella quale esprime il proprio disappunto, indica le possibili conseguenze di una riduzione delle forniture e chiede l’immediato ripristino delle quantità da distribuire nel nostro Paese”. Se il chiarimento con l’azienda statunitense non dovesse essere positivo, Arcuri si riserva “ogni eventuale azione conseguente in tutte le sedi“.
Parole durissime che confermano la tensione a livello internazionale: nelle ultime ore diversi ministri della Salute degli Stati dell’Unione hanno scritto una lettera a Bruxelles per esprimere “grave preoccupazione” circa lo stop di Pfizer. Dietro le “fluttuazioni” nel rifornimento, ha spiegato l’azienda, c’è la necessità di ristrutturare l’impianto belga di Puurs per aumentare il ritmo produttivo. La presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, ha tentato di rassicurare tutti, sostenendo di aver chiamato l’ad dell’azienda, il quale le avrebbe garantito che “tutte le dosi previste per l’Ue saranno consegnate nel primo trimestre“. Resta il fatto che le consegne subiranno dei ritardi non previsti. “L’ipotesi di iniziare la somministrazione del vaccino agli ‘over 80’, di provvedere alla seconda dose per il personale sanitario e socio sanitario e per gli ospiti delle Rsa, senza la totalità delle dosi necessarie porta quindi un grave nocumento al suo proseguimento”, avverte infatti Arcuri. “E penalizzare l’Italia è assai più grave, considerando lo sforzo sinora profuso da tutte le Regioni per accelerare l’andamento delle somministrazioni“. Il Commissario ha quindi chiesto a Pfizer di “rivedere i propri intenti e auspica di non essere costretto a dover tutelare in altro modo il diritto alla salute dei cittadini italiani”.