Televisione

Dawson’s Creek sbarca su Netflix, ma alla serie cult degli anni 2000 manca un pezzo. La piattaforma: “Non dipende da noi”

Il teen drama torna in streaming a 23 anni dalla messa in onda della prima stagione, ma fin dalla prima scena si capisce che c'è qualcosa di "diverso"

Cucù anouonauei di Paula Cole non c’è più. Dawson’s Creek sbarca su Netflix ma manca la sigla. Quella storica, quella che ha marchiato generazioni di spettatori, per tutte e sei le stagioni, anzi dalla seconda alla sesta per essere precisi, dal 1999 al 2003. Parliamo del brano I don’t want to wait che la Cole pubblicò nel 1996 dopo averlo tenuto per anni in un cassetto. In breve quando la serie teen drama diventò di culto, il ritornello, anche un po’ italianizzato del brano, venne memorizzato come parte integrante del prodotto. Anouonauei incollato a Dawson’s Creek ci è rimasto per anni. Fino a quando il 15 gennaio la piattaforma in streaming ha riproposto i tredici episodi della prima stagione in Italia.

Michelle Williams c’è, Katie Holmes e James Van der Beek pure, ci sono anche le carrellate sui moli di Capeside e le camicione larghe sugli avambracci dei protagonisti, ma la voce di Paula Cole, appena iniziano i titoli di testa, non c’è. E non ci sarà per tutte e sei le stagioni, quando Netflix le renderà disponibili. È stato proprio il gigante dello streaming a rivelarlo in un tweet, quasi dispiaciuto: “Ve lo diciamo subito: la sigla non è ANUWANUWEI. Lo sappiamo, fa malissimo, ma non dipende da noi”. Al suo posto c’è Run like mad di Jann Arden che era lì negli episodi italiani della prima stagione, ma che negli Stati Uniti e in Canada non era mai apparsa perché avevano sempre avuto fin dal primo momento come sigla I don’t want to wait.

Anche oltreoceano però, qualche mese fa, quando Dawson’s creek è finito armi e bagagli su Netflix, Paula Cole e il suo brano erano scomparsi a favore della Arden. Questione di diritti, hanno spiegato dai piani alti della Sony. I detentori dei diritti d’autore sul brano non l’hanno esteso né per la versione in dvd né per quella in streaming. Insomma, cambia la musica per Dawson’s Creek, ma chissà se cambierà anche la ricezione degli spettatori quasi vent’anni dopo?