A Napoli l’iniziativa social #ioapro1501 non fa breccia. Dal lungomare al centro storico non risultano adesioni e i ristoranti non hanno aperto ai clienti per la cena, così come era stato minacciato nel pomeriggio, in segno di protesta. La massiccia presenza delle forze dell’ordine e i numerosi controlli effettuati hanno di certo scoraggiato i ristoratori che nel pomeriggio sui social sembravano invece aver intenzione di sfidare la legge. “Di certo tutti questi controlli hanno evitato comportamenti fuorilegge – ci spiega Massimo Di Porzio, presidente Fipe-Confcommercio Napoli – ma al di là del rischio di incappare in una sanzione credo che i ristoratori abbiano usato la testa, benché si parli di un settore in cui risulta una perdita di 40 miliardi di fatturato io penso che alla fine se nessuno o quasi nessuno abbia aderito all’iniziativa sia anche per un senso di responsabilità, siamo comunque in piena pandemia, oltre al fatto che se si ammala un cliente scatta anche la denuncia penale e in ogni caso credo che nemmeno i clienti sarebbero entrati in un locale che dovrebbe essere chiuso, lo dimostrano le strade praticamente vuote stasera”

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Campagna “Io Apro”, a Roma ristoratori lanciano la controprotesta: “Chiediamo aiuto al governo, ma rispettando le regole. È atto di responsabilità”

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