Prima proposta editoriale di questa rubrica del 2021 (speriamo che sia… femmina, che sia un anno di libertà). Siamo arrivati a quota 31 di Quattro mezze cartelle. Chi volesse proporre un inedito può inviare, appunto, quattro mezze cartelle (1000-1200 battute al massimo, ognuna, spazi compresi) con: 1) Incipit 2) Breve estratto 3) Ipotesi di copertina 4) Note biografiche con mail. Le proposte vanno inviate (word o simili; no pdf, no foto) a 4mezzecartelle@gmail.com. E buona lettura!
L’ulivo – Anna Mur
Incipit
Suonai il campanello dei Balti e attesi. “Chi è?” chiese la voce femminile al citofono. “Sono Anita perilcolloquio. Sono venuta per il colloquio” ripetei, scandendo meglio le parole. Mi aspettavano certamente, là di sopra. E se non fosse stato così, avrei potuto farmi ricevere comunque. Dipendeva da come avrei risposto.
“Ho appuntamento con la signora Balti”, ripresi. “Abbiamo parlato ieri al telefono per il lavoro in agosto, per badare all’appartamento”. Anche se era la Balti al citofono, poteva aver dimenticato l’appuntamento. Meglio ripetersi, ristabilire gli equilibri delle parti: qualcuno avrebbe usato pazienza, cautela, rispetto. Qualcun altro era libero di ricordare o meno, poteva fare come voleva, non andava messo in difficoltà o colto impreparato per nessun motivo.
Finalmente udì il clic elettrico del portone che si apriva. “Quinto piano”. “Grazie”, gridai infilandomi dentro. Attraversai l’androne, finii dritta in ascensore, premetti il pulsante del piano.
Estratto
“Come mai le interessa questo lavoro?” chiese la Balti. “A me piace scrivere… Ambisco a questo spazio confortevole, silenzioso, che non è mio, per rastrellare le idee, stanarle ovunque si trovino – sperando che siano da qualche parte – e bloccarle sulla carta”. Forse avevo esagerato con l’entusiasmo, ma non volevo sembrare reticente. Meglio mostrarsi spontanei in certi momenti.
Avevo in mente un racconto di fantascienza. Mi piace questo genere perché non è necessario spiegare tutto, ci si può concentrare su alcuni aspetti essenziali e lasciare il resto indefinito. Ogni sera innaffiavo le piante sul terrazzo. Ma l’ulivo m’innervosiva ed evitavo persino di guardarlo. Era venuto su male, sottile e contorto. Possibile che ai Balti interessasse solo vedere quella cosa allungarsi, e non si occupassero del suo reale benessere? Non aveva scampo, era condizionato da una crescita infelice, fermo ai suoi esiti, bloccato.
Meglio sarebbe stato lasciar perdere tutto, dimenticare Davide! Non ero venuta dai Balti per concentrarmi e scrivere, senza distrazioni? Uscii in terrazzo armata di seghetto e cominciai a tagliare. Era buio ma distinguevo bene la sagoma dell’ulivo. Cercavo di fare in fretta, segavo il più possibile. “Forse l’unico modo per vincere il condizionamento è non pensarci, cioè fare qualcosa di bello che ti distrae o che fa sembrare tutto irrilevante”. E poi era successa una cosa che avrebbe allontanato ancor di più le mie preoccupazioni sul condizionamento…
Quarta di copertina
L’estate di Anita, studentessa universitaria chiamata ad occuparsi del magnifico appartamento di una coppia di coniugi in vacanza. Anita ne approfitta per scrivere un racconto di fantascienza la cui eroina, Annika, sta cercando un rimedio contro una malattia non ben definita. Sulla terrazza dell’appartamento c’è un ulivo il cui tronco, cresciuto in modo sproporzionato (eccessivamente lungo e storto), diventa l’emblema di una capacità di adeguamento alle condizioni avverse che la protagonista non può più tollerare. Anita contatta un giardiniere per rendere l’alberello più aggraziato, ma il risultato sarà lontano da quello sperato…
Tema di fondo della narrazione sono i condizionamenti (intesi come ostacoli all’espressione armoniosa di sé e alla libertà di scelta), a cui Anita cerca di rispondere attraverso la scrittura, riproponendo quegli stessi condizionamenti sotto forme più piacevoli e sensate, ovvero inserendoli nelle vicende fantascientifiche del suo alter ego Annika.
Note sull’autrice
Anna Mur è nata nel 1976 a Milano. Durante l’università ha fatto diversi lavori: educatrice, dattilografa, commessa, receptionist… Si è laureata in Filosofia all’Università Statale di Milano, ha frequentato un corso di Sceneggiatura presso “Scuole Civiche di Milano” e un master in Professioni Digitali presso il Sole24Ore. Ha trovato lavoro come cacciatrice di teste e si è specializzata nel settore Risorse Umane, lavorando sia in consulenza che presso società multinazionali. Negli ultimi tempi, complice anche la crisi che ha colpito il mondo del lavoro e le assunzioni del personale, ha riscoperto la passione per la scrittura. Attualmente vive a Milano con suo marito, sua figlia e un gatto, e scrive sul blog di racconti www.annamur.com. Mail: muranolabs@gmail.com.