Intervista a Iolanda Pensa, presidente di Wikimedia Italia: "Vogliamo fare in modo che gli studenti non la consultino solo per fare le ricerche, ma che attraverso di esse facciano crescere l’enciclopedia". Dal controllo dei contenuti all'uso delle fonti, fino ai contributori attivi: così funziona il tredicesimo sito mondiale
Il tredicesimo sito mondiale (dati del settimanale The Economist), 55 milioni di voci, più di 300mila utenti attivi e 1,7 miliardi di visitatori unici ogni mese. Tutto questo è Wikipedia. L’enciclopedia online compie 20 anni il 15 gennaio. E la presidente di Wikimedia Italia (l’organizzazione che promuove Wikipedia) celebra questo anniversario con ilfattoquotidiano.it.
Dottoressa Iolanda Pensa, come è stata affrontata la pandemia da Wikipedia?
Abbiamo creato una task force cui partecipa il nostro gruppo di lavoro sui contenuti medici che è composto per lo più da dottori o da persone che lavorano nell’ambito sanitario. Inoltre, abbiamo continuato la nostra collaborazione con le Nazioni Unite e con l’Organizzazione mondiale della sanità. E siamo stati una finestra per archivi (come quello di Stato in America), biblioteche e musei che erano chiusi. Insomma, Wikipedia è stata anche una risorsa per la didattica online.
A questo proposito, come possiamo essere sicuri che i contenuti siano affidabili?
Partiamo dal presupposto che Wikimedia non ha nessuna responsabilità sui contenuti caricati su Wikipedia. Ogni utente è responsabile di ciò che scrive. Tuttavia, ci sono vari livelli di controllo che prevedono la cancellazione immediata delle informazioni in caso di violazione del copyright o di vandalismi. Con argomenti più controversi invece, la pagina può essere bloccata o semi-bloccata.
Come successe alla pagina inglese su Donald Trump nel novembre 2018…
In alcuni casi abbiamo avuto delle edit war caratterizzate da continue modifiche e contro-modifiche. In questi casi, possiamo obbligare gli utenti a chiedere un’autorizzazione prima di modificare la pagina. Infine, possiamo bloccare chi vandalizza, manipola i contenuti oppure inserisce tanti link al suo sito.
Il controllo è quindi solo sulle persone?
No, un secondo strumento è quello delle fonti cui devono appoggiarsi tutti i contenuti: articoli scientifici e pubblicazioni fatte da editori noti e indipendenti. In questo Wikipedia è molto cambiata e con l’aumento di contenuti e contributori la fonte è diventata sempre più importante.
Però anche alcuni siti poco credibili possono fungere da sorgente di informazioni…
Sulla versione inglese di Wikipedia c’è un elenco di fonti che sono considerate non affidabili. Un tabloid, per esempio.
E come vi comportate con i fatti o i personaggi controversi?
Aspiriamo ad essere neutrali presentando i diversi punti di vista con un approccio storiografico. Ma le opinioni marginali non possono avere quello che noi chiamiamo un “ingiusto rilievo”.
A proposito di importanza degli eventi, come fate a capire quanto spazio dare ad un avvenimento in una biografia?
Per capire se un fatto è abbastanza importante e se merita di stare nell’enciclopedia cerchiamo di aspettare un po’.
Ad esempio?
Se esce una ricerca molto nuova, Wikipedia preferisce attendere che la comunità scientifica la analizzi. Il nostro lavoro non è giornalismo. Noi non produciamo contenuti nuovi.
Ma linkate a contenuti prodotti da altri. Se questi scompaiono, come si fa a controllare la veridicità di quanto scritto su Wikipedia?
È impressionante come i link “muoiano” in poco tempo. Per ovviare a questo problema abbiamo iniziato a collaborare con Internet Archive, la più grande biblioteca esistente al mondo. Stiamo lavorando per far sì che tutti i link alle risorse esterne vadano a Internet Archive. In alcuni casi, se si sposta il cursore sulla fonte appare una finestrella con la citazione del volume: è merito di questo progetto che sta comprando tutti i libri citati da Wikipedia per rendere accessibile al lettore anche la fonte primaria.
Quanti sono i wikipediani in Italia?
I contributori attivi con almeno 5 edit (interventi) al mese sono 9mila. E poi ci sono 100 amministratori – eletti – che possono cancellare le voci e bloccare gli utenti.
Come si concilia questo volontariato con il proprio lavoro?
Venite a contribuire e lo capirete…Io sono attiva da tanti anni ma c’è chi lo è più di me.
Se un lettore o una lettrice volesse contribuire, come può fare?
Consiglio di iniziare a migliorare una voce esistente. Gli argomenti più facili possono essere le proprie passioni o gli articoli del comune in cui si vive guardando se le fonti sono datate o migliorabili. Però suggerisco di registrarsi perché così si è paradossalmente più anonimi che scrivendo da anonimi: in quest’ultimo caso infatti viene registrato il codice IP che identifica il dispositivo. Basta un nickmane per evitarlo…
Perché non le proprie generalità?
Perché qualcun altro potrebbe registrarsi con il suo nome e cognome.
L’attività dei volontari viene valorizzata nella società?
Purtroppo non è considerata a livello di esperienza formale. É un mondo che resta un po’ parallelo. Le faccio un esempio. Quando nel 2014 l’Italia con Matteo Renzi ha presieduto il Consiglio Europeo è stato organizzato un convegno con i ministri della Cultura. E pochi funzionari che lavoravano nei dicasteri europei sapevano che Wikipedia si poteva modificare. Nel nostro ventesimo anno di vita, vorremmo aumentare la consapevolezza su cosa è questa enciclopedia. Vogliamo anche fare in modo che gli studenti non la consultino solo per fare le ricerche, ma che attraverso di esse facciano crescere l’enciclopedia.
Avete altre prospettive future?
Abbiamo appena pubblicato la strategia 2030 per Wikimedia. Avremo sempre più attenzione verso l’inclusione e la diversità così che le comunità più isolate possano contribuire. Fino al 2012 sono stata direttore scientifico di Wiki Africa, un progetto che ha lo scopo di aumentare la quantità e la qualità dei contenuti su questo continente, il meno rappresentato.
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