Musica

Il festival di Sanremo si terrà al 2 al 6 marzo. La Rai lavora a un “protocollo sanitario e organizzativo per avere il pubblico all’Ariston”

Per la platea della kermesse, tra le ipotesi ventilate c'è quella di un pubblico formato interamente da medici e infermieri già vaccinati, che cambierebbero ogni sera, ma anche quella di imbarcare, previo tampone negativo, il pubblico su una nave per tutta la durata del festival

di F. Q.

Il Festival di Sanremo si terrà dal 2 al 6 marzo. A renderlo noto è la Rai, al termine di una riunione tra i vertici e il direttore artistico Amadeus, alla presenza, fra gli altri, dell’amministratore delegato Fabrizio Salini. Come si legge nel comunicato diffuso dall’azienda, tra i temi affrontati ci sono stati “il protocollo sanitario e organizzativo, che sarà a breve sottoposto alle autorità competenti in modo da poter prevedere una presenza del pubblico nella platea del Teatro Ariston“. Ma le incognite sul festival della canzone italiana ai tempi del coronavirus rimangono comunque tantissime. Nelle ultime settimane si è fatta strada l’ipotesi, definita dallo stesso Amadeus “concreta”, di imbarcare su una nave un pubblico di 500 persone, risultate negative al tampone. Un’altra idea, secondo fonti Adnrkronos, potrebbe invece essere quella di avere una platea formata da medici e infermieri già vaccinati, che cambierebbero ogni sera: sia per ringraziare chi ha lavorato e lavora in prima linea nella lotta alla pandemia, sia per diminuire il rischio dei contagi.

Ma non è solo il pubblico a preoccupare. Rimangono ancora incertezze su come garantire la sicurezza degli artisti in gara, degli ospiti e dello staff. Per non parlare della sala stampa, che negli scorsi anni vantava quasi 1.500 accreditati, e delle misure di sicurezza necessarie per evitare assembramenti per le strade della città. Su questi temi i vertici Rai dovranno confrontarsi nelle prossime settimane, cercando anche di rispondere alle preoccupazioni dei professionisti del settore, come Enzo Mazza, presidente della Fimi, che pur essendo felice della decisione di fare comunque il Festival, si pone il problema dei rischi che potrebbe correre chi sarà in gara: “Devono essere tutelati al massimo – precisa a Rtl 102.5 -. C’è preoccupazione sulle regole, al momento non si sa niente sui tamponi, su eventuali situazioni di emergenza, sui protocolli basilari che devono essere implementati e garantiti con indicazioni temporali repentine perché tutti stanno organizzando la propria trasferta”.

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