Luciana Littizzetto e Carlo Cracco. Una strana coppia che ieri sera, domenica 17 gennaio, durante la puntata di Che Tempo che Fa su RaiTre, ha omaggiato la categoria dei ristoratori con una lettera: “A tutti i ristoratori, osti, chef, albergatori, pizzaioli, kebabbari, porchettari ma anche camerieri, sommelier, lavapiatti, persino ai suonatori di fisarmonica e finanche i venditori di rose pakistani, timidi ma minch** se dotati nell’arte del martellamento…“. Inizia così “Lucianina”, in collegamento con lo studio. “Ci mancate tanto – continua a leggere Littizzetto – facevate parte della nostra vita e vogliamo che torniate a farne parte al più presto. So che è dura resistere chiusi ma dovete farlo, cari osti panzoni e maitre raffinati, tavernieri e chef stellati. Ci mancate, ci manca tutto di voi, ci manca persino quando ci date il tavolo di fronte alla porta con gli spifferi e quello malsano davanti al cesso. Ci manca riempirci di grissini prima di cena come se venissimo da 40 giorni nel deserto e ci mancano quei piatti di tortellini roventi che più che brodo sembra magma del Vesuvio“. Intanto, accanto a Luciana, Carlo Cracco sorride. Lei continua: “Ci manca quando siamo quattro persone e ordiniamo quattro piatti diversi con quattro variazioni diverse e invece di mandarci a cagare ci dite ‘Ma certo, non c’è problema’. O quando, dopo aver finito di ordinare sei pizze margherite, due capricciose, una col salame piccante, cambiamo idea e di margherite ne vogliamo solo tre più due al gorgonzola, una al salame piccante e voi col sorriso sulle labbra e la parola ‘vaffanculo’ nel cuore ci date retta. Ci mancano i vostri tavolini traballanti che poi viene il cameriere e mette sotto la gamba la cartolina piegata in quattro...”. Insomma, una lettera d’amore, ironica pur nella consapevolezza del drammatico momento che il settore della ristorazione sta vivendo. Chef Cracco non riesce a trattenere una sonora risata seguita da un “aiuto” e Luciana chiude: “… Ci manca il Limoncello della Casa freddo come un vaccino Pfizer appena uscito dal frigo e con quel sapore di alcol denaturato. Ci manca di chiedere cinque volte il pane in una cena perché ce ne portate sempre due fettine e ci manca il vostro sguardo pieno di umana pietà quando prenotiamo per quattro ci presentiamo in ventisei e diciamo ‘E’ un problema?’ e voi ‘No no no’. Ci mancano le foto dei vip dietro la cassa che poi sono sempre gli stessi vip e io mi chiedo in quanti ristoranti abbia mai mangiato Al Bano. E infine, ci manca quella volta all’anno in cui si decide di andare in un ristorante molto figo e tornando a casa diciamo pensierosi ‘beh, non è proprio mangiare, è più un’esperienza“. L’abbraccio tra Cracco e Littizzetto chiude la lettera, con le parole dello chef: “Dobbiamo tenere duro“.