Venerdì scorso a Titolo V, talk show di Rai3, è andato in scena un duro scontro tra Matteo Salvini e la giornalista Simona Sala. Quest’ultima, direttrice dei Radio1 e del Gr Rai, ha contestato la scelta del leader della Lega di sostenere i ristoratori promotori dell’iniziativa “Io apro”: “Io invidio le sue certezze in un momento in cui nulla è certo in nessuna parte del mondo. Siamo tutti vicini alle persone che perdono il lavoro e non possono aprire, ma questo tipo di regole sono così ovunque. Non aprono perché si è visto che quando aprono la sera le persone tendono ad assembrarsi, a pranzo è diverso, non avviene quasi mai. Ci sono motivazioni, non è che qualcuno si accanisce e altri che li difendono. Non è tutto bianco o nero. Confesercenti e Confcommercio erano contro questa iniziativa. In questo momento in cui le persone sono davvero disperate, appoggiarle nella decisione di non rispettare la legge è un cavalcare la rabbia che può portare a cose viste a Capitol Hill. Le persone sono disperate. Capisco chi si incatena, ma dire ‘fate bene a infrangere la legge’ non lo capisco”.
Salvini reagisce duramente: “Il paragone che fa tra il barista e coloro che hanno assaltato il Parlamento americano non le fa onore. Lei dirige una radio pubblica con il canone dei cittadini. Paragonare quello che accade in Italia alle scene vergognose che abbiamo visto negli Stati Uniti è una sciocchezza. Questi lavoratori stasera hanno aperto perché il governo italiano, il governo Conte amico di Trump, perché io ricordo che il governo Conte è stato confermato con i voti di Renzi e gli applausi di Trump, a differenza della Merkel e di Macron, non ha dato i soldi che doveva agli imprenditori ai commercianti e agli artigiani.”
Avete seguito su Rai Tre a #TitoloV? L’arroganza, i sorrisini e i comizietti faziosi di certi giornalisti della “tivù pubblica” non finiscono mai di stupirmi.
Salvini pericoloso, brutto e cattivo come Trump…!!!
La pazienza è la virtù dei forti. pic.twitter.com/Z0QvOUItlJ— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 15, 2021
Immediata la replica della Sala: “Sì, mi fa onore. Non mi metta in bocca parole che non ho detto. Ho parlato di cavalcare la rabbia. Trump per mesi ha cavalcato quella rabbia. Quella cosa non è capitata all’improvviso”. Subito dopo la fine del suo intervento Salvini ha mostrato tutta l’insofferenza per l’accaduto sui social: “L’arroganza, i sorrisini e i comizietti faziosi di certi giornalisti della tivù pubblica non finiscono mai di stupirmi. Salvini pericoloso, brutto e cattivo come Trump. La pazienza è la virtù dei forti”, ha twittato il leader della Lega.
Fare domande è parte essenziale del lavoro di tutti noi giornaliste e giornalisti della #Rai Servizio Pubblico.
E, ci spiace per il leader della Lega Matteo Salvini, continueremo a farle.E certo non intimidisce nessuno la “Bestia” scatenata ad arte.https://t.co/GAcFwU1k54 pic.twitter.com/OgtRZNozwb
— USIGRai (@USIGRai) January 16, 2021
Parole di condanna dall’Usigrai, Unione Sindacale Giornalisti Rai, e dal Cdr del Giornale Radio Rai attraverso un comunicato stampa: “Usigrai e Cdr del Giornale Radio Rai esprimono sdegno per i messaggi di odio contro la Direttrice, Simona Sala, pubblicati sul web a seguito del confronto televisivo di ieri con il leader della Lega, Matteo Salvini, e a seguito del tweet pubblicato dallo stesso Salvini in chiusura di trasmissione. Fare le domande è parte essenziale del lavoro di tutti noi giornaliste e giornalisti della Rai Servizio Pubblico. E, ci spiace per il leader della Lega Matteo Salvini, le domande continueremo a farle. E certo non intimidisce nessuno la ‘Bestia’ scatenata ad arte con un tweet contro la Direttrice del Giornale Radio e di Radio 1, Simona Sala, alla quale va la nostra solidarietà.”
Per la Sala un messaggio di sostegno anche dal consigliere del cda Rai Riccardo Laganà: “L’inchiesta è giusta solo se indaga sul partito avversario. Il/la giornalista è bravo/a solo se controbatte il politico antagonista. Questo è il concetto nocivo di servizio pubblico Rai per molti politici. Se ne facciano una ragione: il nostro editore sono i cittadini.”