Alla Casa Bianca si respira già una ventata di cambiamento: le differenze tra Donald e Melania Trump con Joe e Jill Biden sono abissali e si riflettono anche nel loro stile di vita. I tempi ristretti e la pandemia di Covid stanno complicando non poco le operazioni del doppio trasloco ma, come spiega la Cnn, tutto sta procedendo secondo una rodata coreografia
Via i Trump, arrivano i Biden. La Casa Bianca è in fermento per l’insediamento della nuova coppia presidenziale, che presterà giuramento il 20 gennaio. I tempi ristretti e la pandemia di Covid stanno complicando non poco le operazioni del doppio trasloco ma, come spiega la Cnn, tutto sta procedendo secondo una rodata coreografia: oltre all’accurata pulizia dello staff, si aggiungerà una sanificazione appaltata ad una ditta esterna, che non tralascerà nessuna superficie, per essere certi di eliminare ogni possibile germe o coronavirus, e il tutto sarà svolto proprio mentre nel giardino Joe Biden, la moglie Jill e la vicepresidente Kamala Harris presteranno giuramento.
La pulizia a fondo inizierà appena Melania e Donald avranno lasciato la Casa Bianca con i loro effetti personali. Molte cose sono già state portate via: ieri sono stati visti camion dei traslochi che scaricavano casse a Mar-a-Lago, la residenza in Florida dove si stabiliranno i Trump. Nel pomeriggio arriveranno le casse dei Biden, che verranno svuotate e sistemate prima del loro arrivo: l’operazione verrà completata durante la cerimonia al cimitero di Arlingon cui parteciperanno il nuovo presidente Biden e i predecessori George W. Bush e Obama.
Insomma, alla Casa Bianca si respira già una ventata di cambiamento: le differenze tra Trump e Melania con Joe e Jill Biden sono abissali e si riflettono anche nel loro stile di vita. I Biden, a differenza dei Trump, condivideranno la stessa camera e lo stesso letto, riferisce la Cnn: Melania aveva scelto una grande suite usata da molte coppie presidenziali, vicino alla West sitting hall, mentre il marito dormiva in una camera usata come studio dai suoi predecessori; ora invece lo staff sta provvedendo a cambiare reti e materassi per creare la nuova camera padronale.
Addio al cravattone rosso lungo oltre la cintura, sì agli iconici Aviators. Via le Loboutin col tacco 12 di Melania, benvenute le Converse declinate in decine di versioni dalla numero due Kamala Harris. Brioni, il sarto di Donald, cederà il campo a Ralph Lauren, lo stilista all americano che dovrebbe vestire Biden il giorno dell’insediamento. Via anche Dolce e Gabbana, la griffe più amata dalla presto ex First Lady. Tutto si può dire di Jill Biden tranne che sia una fashion victim: tra i suoi stilisti preferiti ci sono Michael Kors e il suo allievo Christian Siriano, eleganza classica mai sfoggiata, in linea con il messaggio di un’amministrazione con i piedi per terra.
Via il golf, viva la bicicletta: il nuovo presidente è un partito delle due ruote e in casa si allena su una smart bike. Via anche Mar-a-Lago, la sontuosa reggia del ‘Trumpworld’ in Florida. Biden ha una seconda casa ben più modesta a Rehoboth Beach, il paesino sull’Atlantico del Delaware dove va in vacanza da sempre. Via l’auto-abbronzante a cui i maligni attribuiscono l’incarnato arancione del tycoon, con i pallidi Biden i filtri over 50 sono di rigore, così come le mascherine anti-Covid. Basta anche con ‘Macho Man‘, adottato come inno dell’ultima campagna di Trump nonostante le diffide dei Village People. Al centro della playlist dell’Inauguration, il team Biden/Harris ha messo ‘Higher love’ nella cover di Whitney Houston.
La presidenza Biden si preannuncia più sul modello West Wing che su quello di Veep. In fatto di media, con Joe torna in auge la stampa scritta (legge New York Times, Washington Post, Wall Street Journal, un pò di Economist e di New Yorker) mentre Donald si abbeverava di notizie solo in tv. Out gli hamburger e patatine trumpiani, in i capellini in salsa di pomodoro serviti sulla tavola di Biden, la cui debolezza è il gelato mentre per Jill, come del resto per Michelle Obama, lo strappo alla regola è il Martini serale con le patatine. Stili agli antipodi in un’America più polarizzata che mai. C’è però un aspetto su cui Joe e Donald vanno d’accordo: sono entrambi astemi. “Troppi alcolizzati in famiglia“, ha spiegato Biden, in questo in linea con Trump, il cui fratello Fred è morto di alcol.
Trump non aveva voluto animali domestici alla Casa Bianca, con Biden entrano due cani a cui presto si aggiungerà un gattino: alla cerimonia di insediamento parteciperà anche per Major, uno dei pastori tedeschi di Joe e Jill Biden, che è stato infatti celebrato con una ‘Indoguration’ da parte della Delaware Humane Association e della Pumpkin Pet Insurance in quanto è il primo cane adottato da un canile (nel 2018, ndr) a varcare la soglia della Casa Bianca. L’altro cane dei Biden si chiama Champ, ed è parte della famiglia dal 2008. I cani ritornano a Pennsylvania Avenue dopo quattro anni di assenza.
Tra le “prime volte” della nuova amministrazione Biden c’è anche il profilo Twitter di Doug Emhoff: il marito della futura vice-presidente Kamala Harris potrà essere seguito sul sito di microblogging all’indirizzo @SecondGentleman. Il suo profilo è diventato effettivo a cinque giorni dall’Inauguration Day. Al momento Emhoff non ha ancora twittato, né sta seguendo nessuno (neanche la moglie), ma ha già raccolto in poche ore oltre 315 mila followers. Invece Joe Biden aprirà un nuovo profilo come @POTUS mentre la moglie Jill, che finora ha usato l’indirizzo @DrBiden, una volta insediata come First Lady diventerà @FLOTUSBiden.
Con l’account @POTUS, Biden dovrà cominciare da zero: il futuro presidente non erediterà i followers accumulati da Donald Trump con l’account ufficiale del presidente degli Stati Uniti. Nel 2017, su richiesta di Barack Obama, l’amministrazione Trump aveva assorbito i follower del presidente uscente. “Nel 2020 Twitter ci ha informato che l’amministrazione Biden partirà da zero”, aveva annunciato a fine dicembre la campagna del futuro capo della Casa Bianca.
Trump, con l’account @POTUS, ha 33,3 milioni di seguaci. Ha usato questo profilo per twittare 11 mila volte, tutti messaggi conservati per la storia negli archivi federali. Quasi tre volte più numerosi i follower di @RealDonaldTrump, il profilo sospeso da Twitter l’8 gennaio dopo l’assalto degli ultrà al Capitol.