“Ragazzi senatori a vita, che coraggio avete a votare la fiducia“. Si è rivolto così Matteo Salvini, nel corso del suo intervento a Palazzo Madama poco prima del voto di fiducia al governo, ai senatori a vita presenti in Aula. Il leader della Lega, poco prima, aveva ricordato alcune parole scritte da Beppe Grillo, nel 2012, estrapolandole dal contesto e privandole dal significato che il fondatore del M5s aveva dato loro. E cioè: “I senatori a vita non muoiono mai, o almeno muoiono troppo tardi”. Nel post di nove anni fa, Grillo spiegava le ragioni della sua contrarietà alle nuove nomine di senatori a vita che di lì a poco avrebbe dovuto fare l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Le parole di Salvini, pronunciate in Aula, hanno sollevato le proteste e, addirittura, hanno mosso la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati a richiamarlo.
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