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Sanremo 2021, certezze, retroscena e costi del Festival: tutto quello che volete sapere (e nessuno scrive)

Ci sarà il pubblico? E come sarà garantita la sicurezza dei cantanti e del loro staff? Quanti giornalisti saranno accreditati? Quali tagli economici sono stati fatti alla kermesse? E la "famosa" nave da crociera?

di Giuseppe Candela e Andrea Conti

Dopo settimane di rumors, ipotesi di slittamento e supposizioni fantascientifiche di qualsiasi tipo, il Festival di Sanremo 2021come promesso da Amadeus – si farà e si svolgerà come previsto dal 2 al 6 marzo. “La conferma – spiega una nota di Viale Mazzini – è arrivata al termine di una riunione tra i vertici Rai delle strutture coinvolte nell’organizzazione della kermesse e il direttore artistico Amadeus, alla presenza dell’amministratore delegato Fabrizio Salini. Tra i temi affrontati nel corso dell’incontro, il Protocollo sanitario e organizzativo che sarà a breve sottoposto alle autorità competenti in modo da poter prevedere una presenza del pubblico nella platea del Teatro Ariston”. Sul tavolo ci sono tutte le ipotesi che considerano non solo le restrizioni anti Covid del nuovo Dpcm, valide fino al 5 marzo, ma anche le restrizioni delle zone gialle, rosse e arancioni.

Già nel pomeriggio di ieri dalle parti di Viale Mazzini filtrava ottimismo, una cancellazione del Festival non è mai stata nemmeno vagliata, uno slittamento avrebbe portato pochi benefici. La messa in onda ad aprile o maggio avrebbe, questo il parere di molti, riproposto le stesse problematiche in virtù del ritardo dei vaccini e del rebus pandemia. Lo slittamento a giugno avrebbe tolto alla kermesse il suo significato per trasformarsi in una sorta di Festivalbar, un rinvio a settembre, ipotizzato forse da chi non conosce le dinamiche televisive, avrebbe portato al crollo della pubblicità e regalato una forte crisi economica all’azienda pubblica.

LA RAI TAGLI DA 600 MILA EURO AL BUDGET

I numeri parlano chiaro. Lo scorso anno a fronte di costi tra i 16 e 17 milioni di euro Sanremo, il più visto degli ultimi 20 anni grazie alla coppia Amadeus-Fiorello, ha portato nelle casse di Viale Mazzini 37 milioni. Soldi a cui l’azienda, già alle prese con bilancio in rosso, non può rinunciare: il Festival non solo si ripaga ma permette alla Rai di coprire altri eventi e di fare cassa. E i tagli, a sorpresa verrebbe da dire considerando gli introiti, colpiscono anche il carrozzone festivaliero perché stando alle nostre fonti il budget dell’edizione 2021 dovrà rinunciare a ben 600 mila euro. Una cifra davvero consistente che porta all’esclusione di divi americani (anche per ragioni di Covid e quarantena), oltre che di follie circolate e non realizzabili. Così anche alcuni compensi discussi, seppur ripagati dalla pubblicità, sono in realtà da rivedere al ribasso.

Così Amadeus si ritrova tra le mani una patata bollente: organizzare un Sanremo nel pieno di una pandemia, con taglio al budget di 600 mila euro, con l’attuale governance in scadenza (con le fibrillazioni del caso), una crisi del governo in corso (che sempre incide dalle parti di Viale Mazzini) e con l’uscita da Rai Pubblicità di Antonio Marano. Cosa non di poco conto perché Marano di Sanremo sulle spalle ne aveva parecchi e dalla sua uno stile decisionista, sicuramente utile di fronte allo spirito più pilatesco di Salini.

LA NAVE E LO SPONSOR DA 7 MILIONI DI EURO. C’E’ UN PIANO B?

Proprio Marano aveva pensato a una nave da crociera per ospitare il pubblico del Teatro Ariston di Sanremo e garantire così una “bolla” sanitaria. Ipotesi che al momento non è realizzabile. “Dal punto di vista tecnico scientifico è una cosa un po’ rischiosa, deve esser fatta col massimo rigore”, aveva detto a Rai Radio 1 Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. “L’ipotesi dal punto di vista infettivologico è praticabile, nel senso che si creerebbe una ‘bolla’, un po’ come si è tentato di fare nel mondo del calcio”, aveva detto invece Matteo Bassetti proprio al FattoQuotidiano.it. Argomento che ha aperto dibattiti anche all’interno dell’azienda ma il Corriere della sera fa sapere che lo sponsor avrebbe garantito ben 7 milioni di euro. Anche per questo si starebbe vagliando l’ipotesi di un piano b al momento misterioso.

IL PUBBLICO CI SARA’

Il pubblico, come dicevamo, ci sarà proprio come accade in alcuni programmi Mediaset (C’è posta per te, Amici, Tu si que vales) e Sky. Chi saranno gli uomini e le donne che siederanno in poltrona all’Ariston? L’ipotesi più accreditata prevederebbe la presenza di figuranti (probabilmente già sul posto) inquadrati come lavoratori dello spettacolo per uno show tv (come avvenuto anche a X Factor), aggirando in questo modo il problema del coprifuoco. Non solo, si starebbe pensando alla presenza di un numero rappresentativo di operatori sanitari vaccinati. Una presenza importante per sensibilizzare sul tema della campagna vaccinale in corso. Non si sa ancora quanti saranno esattamente i fortunati che potranno assistere alle serate della kermesse, Amadeus ha sempre parlato di 500 persone ma il numero potrebbe calare. La platea “a pieno regime” ha una capienza di 1.242 posti ma saranno molti meno se si considerano lo spazio del palco e le norme per il distanziamento tra un posto e l’altro. La galleria (che ha una capienza di 662 posti) molto probabilmente sarà vuota o occupata solo dai fotografi al lavoro. Si resta dunque in attesa di un Protocollo sanitario e organizzativo che sarà sottoposto alle autorità competenti nei prossimi giorni, come ha confermato la Rai.

LA SALA STAMPA RIDOTTA

Lo scorso anno erano ben 1.271 le persone accreditate tra la Sala Stampa dell’Ariston Roof (posizionata sopra il Teatro Ariston) e la Sala “Lucio Dalla” al Palafiori. All’Ariston Roof erano accreditate in tutto 269 testate con 533 giornalisti di agenzie, quotidiani, periodici e gli inviati di web, giornali radio, Tg e rubriche di Rai, Mediaset e Sky, insieme alla stampa estera. Numeri impossibili da confermare quest’anno per ovvi motivi. C’è stato un lungo confronto su questo tema e Amadeus, nella sua intervista a RTL 102.5 cinque giorni fa, aveva espresso il desiderio di avere i giornalisti a Sanremo. Dunque se il Roof, stando ad alcuni rumors, sarà impiegato per costruire i camerini degli artisti e rendere più snello il passaggio del backstage del Teatro Ariston, la Sala Stampa “ristretta” potrebbe trovare spazio al terzo piano del Palafiori. Il numero dei giornalisti accreditati tra quotidiani, siti e blog sarà compreso tra 70 e 100. Le postazioni saranno distanziate. Ci sarà il rispetto di tutte le misure di sicurezza tra tamponi e percorsi ad hoc. Naturalmente si potrà stazionare solamente per la conferenza stampa mattutina delle 12:30 dell’organizzazione del Festival e di Amadeus, poi bisognerà sgomberare l’area. Naturalmente saranno vietati gli assembramenti.

GLI EVENTI COLLATERALI E PIAZZA COLOMBO

C’è un lavoro frenetico per la parte editoriale che comprende le testate Rai che, come da tradizione, raccontano ogni anno il Festival tra il red carpet, il foyer del Teatro Ariston e Piazza Colombo. Non ci sono certezze sui programmi che saranno presenti e sicuramente si dovrà discutere anche, in questo caso, con la prefettura della parte editoriale, organizzativa e messa in sicurezza che deve essere approvato. Una cosa è certa: impossibile la presenza in massa di ogni redazione. Chi sembra non debba temere veti e stop sarebbe Serena Bortone, il suo “Oggi è un altro giorno” sarà certamente in Riviera nei giorni della kermesse.

LA PROMOZIONE, LE CASE DISCOGRAFICHE E GLI ARTISTI

Sanremo è una occasione ghiotta per qualsiasi artista e per le case discografiche. Oltre alla partecipazione al Festival, i cantanti si ritrovano in mezzo a radio, tv e giornalisti della carta stampata e web pronti a intervistarli ad ogni ora e in ogni momento. Una grande cassa di risonanza promozionale. Al momento non si sa ancora come sarà organizzato il lavoro per gli artisti e garantirne la sicurezza. Tante ipotesi sul tavolo e tra queste c’è la volontà di creare degli spazi negli alberghi, dove alloggiano i vari artisti, pensati ad hoc per interviste in streaming o in presenza con distanziamento e mascherine. Ma sono solo ipotesi. A dar voce alle case discografiche è Enzo Mazza, presidente della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana): “In questo momento è importante capire come tutte le aziende si devono muovere – ha detto a RTL 102.5 – (…) penso che ci si debba occupare anche di coloro che partecipano alla gara e che devono essere tutelati al massimo. C’è preoccupazione delle regole, al momento non si sa niente sui tamponi, su eventuali situazioni di emergenza, sui protocolli basilari che devono essere implementati e garantiti con indicazioni temporali repentine perché tutti stanno organizzando la propria trasferta (…) bisogna tenere conto delle esigenze di tutti coloro che devono stare una settimana a Sanremo, c’è una gara che ha anche delle condizioni regolamentari che devono essere mantenute”. A IlFattoQuotidiano.it interviene anche Dario Giovannini, vicepresidente di PMI – Associazione Produttori Musicali Indipendenti: “Il nostro supporto nei confronti di Amadeus (e del suo team) è massimo, apprezziamo da sempre il suo grande impegno, la sua grande educazione. Vorrei lanciare un appello al senso di responsabilità che deve coinvolgere tutte le parti, non solo la Rai. Per un Sanremo il più possibile vicino alla normalità è necessario che ognuno delle parti in gioco faccia il suo. – spiega il vicepresidente – Ovviamente la Rai che sta lavorando per garantire la massima sicurezza nelle aree di sua competenza. Altro ruolo fondamentale ce l’ha il Comune di Sanremo che deve capire che è una situazione eccezionale e non basta applicare il protocollo regionale, ad esempio non serve a niente misurare la temperatura se poi si permette un andirivieni continuo negli hotel. In quella settimana devono applicare protocolli di massima sicurezza ad esempio, tutti gli albergatori sentiti in questi giorni non ci pensano minimamente a cambiare modus operandi. Fondamentale sarà anche il senso di responsabilità ancora maggiore a cui sono chiamate tutte le case discografiche che devono limitare gli staff ed impegnarsi in una promozione a distanza. – ribadisce Giovannini – Perché la Rai ovviamente deve occuparsi della sicurezza all’interno dell’Ariston, ma fuori da lì è responsabilità di tutti e serve un comportamento eticamente corretto”. La musica è ferma da troppo tempo, la musica deve ripartire.

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