Apple domina nella classifica dei dispositivi indossabili e dopo essere riuscita a conquistare lo scettro nel campo degli smartwatch, con i suoi Apple Watch, altrettanto è riuscita a fare anche nel settore delle cuffie wireless. Le AirPods di Apple hanno rappresentato il 29% delle vendite tra le cuffie wireless, piazzandosi davanti a Xiaomi, che ha raggiunto una quota di mercato del 13%, seguite a distanza da Samsung e da JBL. Nella graduatoria figurano anche alcuni marchi cinesi come QCY, Edifier e Realme.
Pochi giorni fa infatti, Counterpoint ha pubblicato il rapporto relativo alle vendite del terzo trimestre dei dispositivi indossabili. Il rapporto mostra che gli auricolari wireless e gli altri wearable come smartwatch, fitness band e tracker rappresentano ancora i prodotti più richiesti da parte degli utenti. Le vendite globali di cuffie senza fili dovrebbero inoltre vedere un aumento dell’83% sommando i futuri dati relativi al Q4 dello scorso anno, raggiungendo così l’incredibile cifra di 238 milioni di unità vendute.
Cuffie e wearable, in generale, hanno rappresentato il 93% dei dispositivi indossabili commercializzati nel terzo trimestre del 2020, con i prodotti relativi all’audio in forte crescita. L’istituto di ricerca ha affermato che l’attuale tendenza di eliminare il jack per le cuffie da 3,5 mm nella maggior parte degli smartphone ha notevolmente aumentato la domanda relativa alle cuffie Bluetooth, tanto che, a breve potrebbe diventare un prodotto indispensabile per tutti.
“La tendenza alla rimozione del jack e degli auricolari dalle confezioni di vendita dei dispositivi sta facendo aumentare in maniera esponenziale la per la domanda relativa alle cuffie true-wireless”, ha affermato Liz Lee, analista per Counterpoint Research. “La ricerca di supporti mobile sta continuando a crescere giorno dopo giorno, rendendo le TWS tra gli accessori più indispensabili del momento”.
Counterpoint ha affermato che la metà delle future cuffie true wireless saranno caratterizzate da un prezzo di commercializzazione decisamente più basso, mediamente dai 20 ai 50 euro. Questo dato ci aiuta a capire che i potenziali consumatori interessati ad acquistare questo genere di prodotti potrebbero aumentare a dismisura nel prossimo futuro e chi già possiede un modello sarà intenzionato ad acquistarne uno più recente e magari anche più costoso in quanto non potrà più farne a meno.
“Chi generalmente orbita attorno ai prodotti Apple, può contare su un buon tenore di vita e non a caso, l’intero ecosistema iOS ha rappresentato il principale motore di crescita, soprattutto in termini di ricavi. Non ha fatto male neanche Samsung che è riuscita a piazzare ottimi risultati nella fascia più alta del mercato. Nel terzo trimestre del 2020, metà dei primi 10 marchi sono contraddistinti dall’economicità, spinte dall’impulso dato Xiaomi che è riuscita ad immettere sul mercato diversi modelli non troppo costosi e che hanno permesso a parecchi utenti di entrare in questo mercato”, ha concluso Lee.
Alla luce degli ottimi risultati fatti registrare da Apple anche nel penultimo trimestre del 2020 viene facile commentare come la scelta avviata dal colosso di Cupertino e seguita a ruota anche da Samsung, di rimuovere le cuffie cablate dalla confezione dei nuovi iPhone, ha rappresentato certamente una spinta ulteriore per gli utenti ad acquistare la soluzione senza fili proposta dalla stessa azienda, ossia gli AirPods. Apple ha giustificato questa scelta come un modo per ridurre l’impatto ambientale e salvaguardare il pianeta ma è chiaro che questa scelta ha dato un ulteriore accelerazione, se mai ce ne fosse stato il bisogno, alla diffusione di questo genere di prodotti, che porterà così ad aumentare ulteriormente i guadagni. Potremmo assistere ben presto alla stessa situazione anche in casa Samsung e non è da escludere che con il passare dei mesi possa diventare uno standard tra tutti i principali produttori.