Sospettato di un crimine orrendo, aver ucciso i propri genitori e averne gettato i cadaveri nel fiume simulando per due settimane la loro scomparsa. Niente corpo di reato, niente accusa. Ma chi è Benno Neumair, il trentenne amante del fitness e insegnante in una scuola di lingua tedesca a Bolzano, la cui casa è stata sequestrata dalla Procura per permettere le analisi dei carabinieri del Ris e a cui è stata notificata un’informazione che gli comunica di essere indagato per duplice omicidio e soppressione di cadavere?

Durante queste due settimane ha sempre risposto gentilmente al telefono. “Siamo preoccupati, non sappiamo che cosa sia accaduto ai miei genitori. Io li ho visti per l’ultima volta nel tardo pomeriggio del 4 gennaio, quando mia madre è tornata a casa alle 18.30, dopo aver fatto visita alla nonna. Era molto stressata, stanca perché doveva preoccuparsi delle badanti e dei fisioterapisti. Mio padre l’ho visto alle 17, poi ero andato in camera mia. Quel giorno sono uscito alle 19 e quando sono rientrato, alle 20, non c’erano. Così sono uscito alle 21.30 per andare a dormire dalla mia ragazza. Sono tornato al mattino dopo presto, ma la porta della loro camera era chiusa. E sono andato a passeggiare con il cane”.

Questa la versione ufficiale di Benno, prima della svolta nell’inchiesta che però non ha ancora raccolto prove o indizi tali da chiedere un provvedimento di custodia cautelare nei suoi confronti. “L’ipotesi che li abbia uccisi è fantasiosa”, ha dichiarato uno dei suoi avvocati, Flavio Moccia. “Tutto quello che Benno ha dichiarato sui suoi spostamenti è stato confermato dai video nella città di Bolzano. Averlo indagato è un atto anche a sua tutela, visto l’intervento dei Ris che stanno esaminando la Volvo dei genitori, la casa e la cantina della villa”.

Benno ha tentato in tutti i modi di allontanare da sé i sospetti durante queste due settimane. Ha partecipato alle indagini. O meglio, i carabinieri lo hanno coinvolto, chiedendogli informazioni sui genitori e sui sentieri che frequentavano sul Renon, l’altopiano che sovrasta Bolzano. Eppure già avevano maturato i primi sospetti e hanno cercato di abbassarne le autodifese. Finora non ci sono riusciti, visto che l’uomo continua a dichiarare la propria estraneità alla scomparsa dei genitori.

Ciò che colpisce di Benno è una tendenza narcisistica. Ha un vero culto del proprio corpo, si allena per migliorare la massa muscolare, ma probabilmente ha anche fatto ricorso ad anabolizzanti che potrebbero essere all’origine dei suoi problemi, con dipendenza da sostanze usate in palestra. Sotto l’etichetta “Forte” ha creato un sito web in cui spiega: “Assieme scopriremo come sviluppare la muscolatura, diminuire il tessuto adiposo (dimagrire), allenarsi effettivamente (allenamento), alimentarsi in modo corretto e sano (alimentazione), sentirsi bene nel proprio corpo e condurre una vita piena di emozioni e traguardi raggiunti”. E aggiunge: “Purtroppo al giorno d’oggi circolano molte informazioni errate e false in palestra e negli ambienti legati al fitness che conducono a dubbi ed incertezze. Ci impegneremo contro questo trend negativo di disinformazione, offrendo diverse competenze al pubblico interessato”. Il suo slogan: “Più sapere e meno incertezze, il nostro corpo e fisico ne valgono la pena. Vi insegno come avere un corpo perfetto e performante, una Ferrari che va a 200 all’ora”.

Benno ha riempito i social con la sua immagine e le sue dimostrazioni pratiche. Discetta di proteine e testosterone. Mostra la posizione sui talloni, ideale per il riposo dell’uomo. Esibisce la capacità di fare labandiera” tenendosi con le mani a una sbarra. Si arrampica su uno scivolo utilizzando solo la forza delle braccia. Esibisce il maniacale lavoro per modellare gli addominali. In un video con un salto mortale sullo snowboard chiede ai suoi followers: “Chissà come ho fatto a sopravvivere alla mia giovinezza”. Ma nei video è spesso impegnato a ballare, ad esempio a Granada, dove partecipa a una fiesta spagnola.

Benno Neumair è nato a Bolzano, il padre era insegnante fino a tre anni fa in un liceo di lingua tedesca, la madre era molto impegnata in attività culturali. Fino a non molto tempo fa il figlio aveva vissuto da solo. Infatti, ha studiato Sport e nutrizionismo all’Università di Innsbruck. Le palestre sono diventate il suo mondo. Ma l’uso di anabolizzanti gli ha creato dei problemi che ad un certo punto lo hanno indotto a chiedere aiuto ai genitori. E così è tornato a vivere nella loro bella casa di Bolzano. I carabinieri sono ora impegnati a ricostruire le dinamiche interne alla famiglia, perché qualche parente o amico avrebbe riferito di litigi di Benno con i genitori. Un anno e mezzo fa lui aveva venduto la sua auto, evidentemente non poteva permettersene una di proprietà E così usava la Volvo dei genitori che ora è stata passata al setaccio dal Ris che vi avrebbero trovato tracce ematiche e biologiche che dovranno essere analizzate in laboratorio. Proprio l’uso dell’auto e la permanenza in casa sarebbero all’origine delle discussioni con i genitori. Questi ultimi avrebbero insistito perché lui andasse a vivere da solo, magari in un appartamento sfitto nella stessa villa.

Benno insegnava matematica all’Istituto comprensivo von Aufschneiter, che comprende due elementari e due scuole medie tutte di lingua tedesca. Sul posto di lavoro c’erano state diverse lamentele da parte dei genitori e di colleghi. In particolare, in una occasione il trentenne avrebbe minacciato un’altra insegnante davanti alla classe e alcuni colleghi avrebbero testimoniato che spesso arrivava in ritardo. I carabinieri li stanno interrogando, per raccogliere più elementi possibili sulla sua personalità e sul suo rendimento professionale. Alcuni genitori dei ragazzi avevano firmato nei giorni scorsi una lettera con cui chiedevano di allontanarlo dall’insegnamento.

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