Ecco la EQA, bellicosa “briscola” calata sul tavolo da Mercedes per dar corpo al suo ambizioso piano – non a caso battezzato Ambition 2039 – che prevede di arrivare a un parco vetture “CO2 neutral” nel giro di un ventennio scarso. EQA è la sorella elettrica del suv compatto GLA, uno dei pezzi forti, numericamente parlando, della casa della stella. Per assistere alla premiere mondiale della macchina, la Mercedes ha convocato i giornalisti italiani a Lainate, alle porte di Milano, a due passi dal gigantesco centro commerciale Il Centro di Arese, mestamente semichiuso e semivuoto, essendo la Lombardia una delle regioni in zona rossa. In bella mostra un bianco esemplare da vedere e toccare ma purtroppo non da provare, e un video dalla casa madre a Stoccarda, gli ingredienti della classica presentazione statica ai tempi del Covid.
La nuova macchina, prodotta in Germania e in Cina, e per ora disponibile solo negli allestimenti a trazione anteriore, sarà ufficialmente in vendita dal 4 febbraio in tutta Europa e sbarcherà fisicamente nelle concessionarie ad aprile. Top-secret gli obiettivi di vendita ma è chiaro che i manager del gruppo la considerano vitale per dare slancio all’imponente progetto elettrico che, anno dopo anno, prevede di aumentare il numero di modelli totalmente elettrici in gamma, che saranno più di dieci entro il 2025 e più di venti nel 2030. Nello stesso anno, vetture elettriche e ibride plug-in dovrebbero addirittura rappresentare oltre il 50% per cento delle vendite totali mondiale del gruppo. Twin Peaks! O afufulla!, avrebbe esclamato Ezio Greggio qualche annetto fa…
Mercedes significa lusso e il lusso elettrico non può essere alla portata di tutti. Tuttavia quando vuoi fare numeri importanti non puoi pensare solo ai miliardari russi e cinesi o ai capi azienda occidentali. Ecco perché i manager italiani della Mercedes hanno posto una certa enfasi sul fatto che la suv a zero emissioni sul mercato tricolore potrà godere dell’eco-bonus, previsto per le vetture in vendita, Iva esclusa, a prezzi inferiori ai 50 mila euro. Le sei versioni in cui è declinata la EQA 250 pronta al debutto stanno infatti tutte sotto la magica soglia, e grazie all’incentivo alleggerirà l’assegno del cliente tra i 6 e i 10 mila euro, a seconda se si abbia o meno una vettura da rottamare. Per essere precisi, la più economica del drappello, la EQA 250 Sport, esordirà con un listino di 41.139 euro. Con l’Iva al 22% per cento si superano di poco i 50 mila euro ma, grazie al bonus si ridiscende anche intorno ai 40 mila testoni.
Lunga 4,46 metri e pesante più di due tonnellate, EQA 250 promette un’autonomia superiore ai 400 km. Il suo motore elettrico anteriore dispone di una potenza di 190 cavalli e permette alla vettura di toccare i 160 km all’ora di velocità massima e di scattare da zero ai cento orari in 8,9 secondi. Per ricaricarla, ci vogliono circa sei ore alla wallbox o a una stazione di ricarica pubblica o mezz’ora a una stazione di ricarica rapida a corrente continua. Più avanti, probabilmente nel 2022, saranno disponibili versioni più potenti, fino a 272 cavalli, e con autonomia superiore ai 500 km. Ci sarà spazio pure per la la trazione integrale, attraverso un secondo motore montato in corrispondenza delle ruote posteriori.
La batteria agli ioni di litio è dislocata nel sottoscocca. La trazione elettrica disaccoppiata dagli organi meccanici del telaio e dalla carrozzeria, secondo i tecnici tedeschi, garantisce un ottimo comfort acustico ed evita fastidiose vibrazioni. Per ottenere questo risultato sono stati pensati anche numerosi interventi di isolamento.
Lo stile è quello classico degli sport utility di questa stazza, categoria che esteticamente non brilla di originalità. Rispetto alla sorella termica GLA, nel muso sparisce la calandra sostituita da un aggressivo pannello nero con la stella al centro, mentre una fascia luminosa orizzontale collega le luci di marcia a Led, e lo stesso succede nel posteriore. E’ il segnale per far capire al volo che, ehi, io sono una Mercedes tutta elettrica.
Sempre per far notare le differenze con la collega “tradizionalista”, nell’abitacolo i designer si sono sbizzarriti con gli inserti retroilluminati e con parecchie decorazione in tinta oro rosè, per esempio sulle bocchette della ventilazione o sui sedili. Niente di esagerato, comunque. Perché per la Mercedes essere elettrici non deve più risultare una scelta eccentrica ma un’opzione seria e praticabile in maniera sempre più estesa. Anche se nessun manager della marca tedesca si dimentica di sottolineare che, perbacco, i loro diesel di ultima generazione sono puliti davvero e hanno ancora tanta strada da fare. Sempre più in compagnia della – apparentemente, a parole – inarrestabile onda elettrica.