Risultati considerati incoraggianti questi perché basati su un'analisi più ampia rispetto a quella rilasciata dalla casa farmaceutica statunitense l'8 gennaio in collaborazione con l'Università del Texas
La variante inglese del coronavirus Sars Cov 2 continua a diffondersi nel mondo ed tra i 60 paesi in cui è stata rilevata c’è la Cina con i primi casi a Pechino. Ma i risultati di ulteriori test di laboratorio confermano che il vaccino sviluppato da Pfizer e BioNTech sarà efficace contro questa mutazione. Risultati considerati incoraggianti questi perché basati su un’analisi più ampia rispetto a quella rilasciata dalla casa farmaceutica statunitense l’8 gennaio in collaborazione con l’Università del Texas. Pfizer aveva già affermato che secondo quanto emerso da uno studio il vaccino si è rivelato efficace contro una mutazione chiave, chiamata N501Y, trovata in entrambe le nuove varianti che si stanno diffondendo in Gran Bretagna e Sud Africa. Quest’ultimo studio, che però non è stato ancora sottoposto a peer review, è stato condotto su dieci mutazioni, caratteristiche della variante nota come B117 identificata in Gran Bretagna.
Ad oggi – informa l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel suo report settimanale sull’andamento di Covid-19, aggiornato al 17 gennaio – il virus così mutato è stato segnalato in 60 Paesi: 10 nazioni in più rispetto all’ultimo rapporto del 12 gennaio. Salgono anche i Paesi che registrano casi della cosiddetta variante sudafricana (501Y.V2), segnalata in tre nuove nazioni per un totale di 23 paesi. Entrambi i mutanti mostrano una maggiore contagiosità rispetto al virus originario. L’Agenzia delle Nazioni Unite per la sanità ricorda inoltre che sono emerse due varianti brasiliane, denominate P.1 e B.1.1.28. “Attualmente sono disponibili poche informazioni per valutare se per effetto di queste nuove varianti ci sono cambiamenti nella trasmissibilità o nella gravità dell’infezione – si legge nel report – Tuttavia, considerando che presentano mutazioni simili a quelle osservate in VOC202012/01 e 501Y.V2, che hanno mostrato una maggiore trasmissibilità e potenziali impatti sulla neutralizzazione degli anticorpi, sono necessarie ulteriori indagini, già in corso”.
Nell’ultima settimana – riporta l’Oms – sono stati segnalati nel mondo 4,7 milioni di nuovi casi di infezione da Sars-CoV-2, con un calo del 6% rispetto alla settimana precedente, per un totale di oltre 93 milioni di contagi da inizio pandemia. I nuovi decessi sono invece aumentati del 9%, a un “livello record” di 93mila, portando il bilancio complessivo delle vittime di Covid-19 a più di 2 milioni. Americhe, Europa e Sudest asiatico hanno mostrato una flessione dei nuovi casi (in particolare l’Europa che riporta un calo del 15%), mentre Mediterraneo orientale, Africa e Pacifico occidentale hanno riportato una crescita dei nuovi positivi (specie la regione Pacifico occidentale con un +14%). I 5 Paesi che nell’ultima settimana hanno registrato il maggior numero di casi sono gli Usa (1.583.237 casi, -11%), il Brasile (379.784 casi, +21%), il Regno Unito e Irlanda del Nord (339.952 casi, -19%), la Russia (166.255 casi, +1%) e la Francia (125.279 casi, +2%).