L'iniziativa segue quella dei tamponi gratis per i poveri che hanno abitualmente accesso ai dormitori o che vogliono ritornare nella loro patria attuata sempre dall’Elemosineria Apostolica, guidata dal cardinale Konrad Krajewski, recentemente guarito dal coronavirus
Vaccinati in Vaticano alcuni poveri assistiti dall’Elemosineria Apostolica. Mentre nella Santa Sede prosegue spedita la vaccinazione, alla quale si sono già sottoposti Papa Francesco e Benedetto XVI, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha affermato che “un primo gruppo di circa 25 senza fissa dimora ospitati stabilmente dalle strutture di assistenza e residenza dell’Elemosineria Apostolica ha ricevuto la prima dose del vaccino contro il Covid-19. Altri gruppi si susseguiranno nei prossimi giorni”. Un’iniziativa che segue quella dei tamponi gratis per i poveri che hanno abitualmente accesso ai dormitori o che vogliono ritornare nella loro patria attuata sempre dall’Elemosineria Apostolica, guidata dal cardinale Konrad Krajewski, recentemente guarito dal coronavirus.
La decisione di vaccinare anche le persone che vivono attorno al colonnato di piazza San Pietro è una scelta fortemente voluta da Francesco che ha deciso di donare parte delle dosi disponibili per la campagna di vaccinazione in Vaticano ai più bisognosi. Un gesto che concretizza l’appello che il Papa aveva rivolto nel messaggio Urbi et Orbi di Natale: “Chiedo a tutti: ai responsabili degli Stati, alle imprese, agli organismi internazionali, di promuovere la cooperazione e non la concorrenza, e di cercare una soluzione per tutti: vaccini per tutti, specialmente per i più vulnerabili e bisognosi di tutte le regioni del pianeta. Al primo posto, i più vulnerabili e bisognosi!”. Bergoglio aveva, inoltre, puntato il dito contro quello che aveva definito “un negazionismo suicida che io non saprei spiegare”, riferendosi a chi rifiuta di vaccinarsi. Aggiungendo: “Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri”.
La quantità di vaccini della Pfizer-Biontech arrivata in Vaticano è sufficiente a coprire il fabbisogno dei cittadini, dei dipendenti e dei pensionati dell’intero Stato. Per conservare le dosi è stato acquistato un “ultra low temperature refrigerator”. Come ha spiegato la Santa Sede, la priorità è stata data al personale sanitario e di pubblica sicurezza, agli anziani e al personale più frequentemente a contatto con il pubblico. Insieme con Bergoglio e Ratzinger, infatti, sono stati subito vaccinati gli uomini della Guardia Svizzera, più esposti al contagio perché impegnati a controllare i principali accessi al Vaticano, insieme al personale del Fondo Assistenza Sanitaria della Santa Sede. Le dosi vengono somministrate nell’atrio dell’Aula Paolo VI da personale medico e infermieristico qualificato della direzione di sanità e igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, sempre in linea con le raccomandazioni sanitarie per la pandemia.
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