Adesso o mai più. Più l’estrema destra italiana va in scena con lo spettacolo indecoroso e anti italiano del “al voto, al voto”, più i finti moderati continuano nella loro ridicola sudditanza psicologica che li rende inutili comparse in una commedia che diventa sempre più tragedia. Più la politica declina se stessa con la cifra dell’egoismo e del menefreghismo e più si fa urgente, urgentissima, l’edificazione di una nuova e solida casa che accolga tutti quegli italiani che, da destra, vogliono contribuire alla scrittura del futuro italiano senza un inchiostro nero pece intriso di odio, propaganda e menzogne, intriso del veleno sovranista e populista.

Per essere chiari: non è questione di tradimento, né di voltagabbanismo estemporaneo ed egoista, né tantomeno di viscido opportunismo. Anzi. È questione molto più profonda. È questione di portare finalmente la politica italiana in una situazione di normalità psicologica prima che ideologica, è questione di uscire finalmente da un’eterna guerra civile tanto falsa quanto pericolosa, come gli ultimi giorni del trumpismo hanno purtroppo dimostrato. Per dirla con Joe Biden, è questione di unità e, quindi, di patriottismo.

Negli Stati Uniti 17 deputati del partito Repubblicano hanno mandato una lettera al neo presidente degli Stati Uniti: “Crediamo fermamente che ciò che ci unisce come americani sia molto più grande di qualsiasi cosa che possa mai dividerci”, indicando che il loro obiettivo è “mantenere gli Stati Uniti come il miglior Paese del mondo”.

Ecco, anche in Italia serve un’altra destra che sia – sulle esempio del Lincon project americano, sull’esempio della destra repubblicana francese, sull’esempio della Cdu tedesca – davvero e profondamente patriottica, che sia costruttiva di futuro e non distruttrice di presente.

Una casa solida, quella di una destra di governo, istituzionale, pacata, capace di esaltare l’arte sublime del compromesso come declinazione di sano patriottismo. Unità. Per questo sono inutili e controproducenti fughe in avanti dettate dall’emergenza parlamentare. Per questo, però, sarebbe utile, utilissima una definitiva cesura tra l’estrema destra e tutti gli uomini e le donne che non si riconoscono in una modalità becera del fare politica. Per dirla tutta: fa davvero tristezza vedere dirigenti del Partito popolare europeo andare a braccetto come cavalier serventi del peggior estremismo. Il primo “accrocco” della politica italiana si chiama centrodestra unito.

Speranza che succeda? Che qualcuno si svegli dal torpore? Sinceramente: per ora nessuna. Troppa gente attendista, troppi leaderini pacatamente accucciati.

È per questo più che mai bisogna lavorare per costruire una Buona Destra, una destra che sappia respingere le sirene di ogni populismo e voglia combattere un estremismo sovranista intriso di antivalori. È una questione molto più seria dell’ennesima crisi di governo. E di qualche cambio di casacca.

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