Oggi 21 gennaio sono 100 anni dalla fondazione a Livorno del Partito Comunista Italiano. In occasione dell’anniversario, Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia e l’Istituto Storico Parri, il 20 gennaio, hanno presentato in diretta streaming su Facebook, Memoryscapes – La città rossa, le inedite immagini d’archivio girate da Angelo Marzadori, regista militante, alla mostra del Trentennale del Pci, che si tenne a Bologna a Palazzo Re Enzo nel 1952. La pellicola 8mm è stata restaurata da Home Movies: un tour virtuale nell’immaginario della sinistra dell’epoca, arricchito dalla sonorizzazione originale dal vivo di Guglielmo Pagnozzi e dalla voce narrante di Pierpaolo Capovilla, cantante del Teatro degli Orrori.
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La mostra fu un evento molto partecipato dai cittadini bolognesi. Attraverso tableaux, apparati fotografici e testuali, ritratti dei volti di leader – da Gramsci a Togliatti – e persone comuni che parteciparono alle lotte, il percorso espositivo racconta con toni enfatici e celebrativi l’epopea del movimento dei lavoratori e la storia di Bologna e del suo territorio. Le lotte, gli scioperi, la creazione delle cooperative, la nascita del Partito Socialista e del Partito Comunista. E ancora, la rivoluzione russa, le persecuzioni fasciste, la prigionia e la morte di Gramsci, la Resistenza a Bologna, la Liberazione. Tutto è ripreso nelle immagini di Marzadori, che con la cinepresa filma i quadri, i pannelli, i testi, soffermandosi sugli sguardi entusiasti dei visitatori dell’epoca. Le immagini, originalmente in bianco e nero, sono state virate al rosso da Home Movies, per rendere l’atmosfera della mostra e rafforzarne il valore simbolico ed emotivo. In questo senso sono stati aggiunti anche la musica e gli effetti sonori.
“Il virtual tour di Marzadori ci trasmette una narrazione popolare, piena di suggestioni visive e testuali – dice Paolo Simoni di Home Movies – È una sfida lavorare sul linguaggio e i simboli della mostra e del progetto filmico di Marzadori. Le immagini oggi vanno contestualizzate e questo è il nostro compito. Emozionano i tanti volti dei visitatori ritratti ed è ben rappresentato il sentimento di appartenenza che unisce queste persone”, conclude Simoni.