I primi calci nella squadra locale di Purmerend (sua città natale a nord dei Paesi Bassi), il resto della vita per il primo club di Amsterdam. Dalla tenera età di 6 anni, l’attaccante centrale classe 2005 Julian Rijkhoff non ha più abbandonato la maglia della sua squadra del cuore: l’Ajax. Considerato fin da subito il futuro del club, nell’ambiente dei Lancieri c’è chi afferma di non vedere un attaccante così talentuoso dai tempi di Patrick Kluivert.
Una crescita costante negli anni che ha visto migliorare notevolmente la sua fisicità, oltre alla tecnica e la freddezza sotto porta, qualità innegabili quando si assiste alle sue prestazioni in campo. Tutto sembra l’inizio di una splendida favola in terra olandese, ma dopo aver messo a segno 9 gol e aver servito un assist in appena 4 comparse giocando sotto età con l’U17 – a soli 15 anni – ecco che arriva il colpo di scena.
Non appena compirà il 16esimo anno di vita – il 25 gennaio 2021 – verrà formalizzato il suo passaggio al Borussia Dortmund. Non abbiamo notizie certe, ma secondo il giornalista olandese Mike Verweij – vicino al club biancorosso – “Molte cose sono andate storte. L’Ajax non lo ha protetto abbastanza e il suo agente ha reso tesi i rapporti con il club”. Ed è per questo motivo che alla fine il club olandese perderà una delle stelle del proprio vivaio, con grande soddisfazione in quel di Dortmund.
Nazionale Orange nell’U15 con 7 centri in appena 5 presenze, Julian Rijkhoff si dimostra attaccante completo. Ha fatto parlare di sé lo scorso novembre quando nella ripresa nell’incontro tra Ajax e Vitesse ha messo a segno un gol da calcio d’inizio (virale nel giro di poche ore). I suoi 183 centimetri di altezza sono destinati ad aumentare e dal punto di vista tecnico si dimostra brillante e capace di eseguire con estrema facilità quanto richiesto dallo staff tecnico. La pulizia nel primo tocco e nel controllo palla è una dote ben visibile in lui. Qualsiasi cosa faccia con la sfera sembra essere estremamente facile e naturale.
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Come detto in precedenza ha un fisico importante per la sua età e lo adopera molto bene soprattutto nel difendere la palla e nell’interporsi tra questa e l’avversario. La velocità di esecuzione gli permette di reagire sempre 1-2 secondi più velocemente del suo avversario. Il dribbling è maturo e l’indietreggiare a centrocampo per far ripartire la squadra e aiutare lo sviluppo dell’azione offensiva in mediana è sicuramente sintomo di maturità.
Ideale come terminale offensivo in un attacco a 3, ama essere lanciato box to box tra le difese avversarie, mantenendo la solita freddezza e personalità anche sotto porta (accade spesso che tenti di saltare il portiere per depositare a porta vuota). La tecnica è sicuramente notevole considerata l’età, ma sotto questo aspetto i margini di crescita rimangono comunque elevati.
Apparentemente non ha punti deboli significativi (forse migliorabile il mancino). Ha qualità di leadership e si assume responsabilità anche per il resto della squadra. Siamo di fronte ad un predestinato? Forse è ancora presto per dirlo, ma affiancare e studiare da vicino quel “mostro” di Haaland in futuro potrà solamente giovare al giovane Julian e magari, tra non molto, potremmo assistere ad un passaggio di consegne della #9 giallonera.