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La lasagna diventa “un tubetto di dentifricio” e qualcuno è pronto a scappare dalla finestrella del bagno

Forse è ora di finirla di giustificare le caz*ate che facciamo con le rievocazioni d'infanzia, chef compresi. Vai a mangiare in un ristorante creativo ed ecco che arriva un pomodoro che non è un pomodoro ma una crema di sangue di bue appallottolata e messa in criogenesi che nel menù si chiamava "Altalena"

di F. Q.

Valerio Braschi è senza dubbio uno degli chef più talentuosi usciti da Masterchef, il famoso cooking show targato Sky. Lo dimostra il suo ristorante a Roma (Ristorante 1978), un luogo che gli sta dando molte soddisfazioni e dove la cucina creativa è di casa. Ebbene, troppo “di casa”. Too much. C’è questa foto di un tubetto di dentifricio ripieno di lasagna che circola sui social. L’idea di “destrutturare” la lasagna è venuta a Valerio direttamente pescando dai suoi ricordi di bambino. E come, sennò? Forse è ora di finirla di giustificare le caz*ate che facciamo con le rievocazioni d’infanzia, chef compresi. Vai a mangiare in un ristorante creativo ed ecco che arriva un pomodoro che non è un pomodoro ma una crema di sangue di bue appallottolata e messa in criogenesi che nel menù si chiamava “Altalena”. Uno dice, ma perché “Altalena”? State pur certi che c’è di mezzo un ricordo ricordo dello chef piccolo discolo casalingo. Un bel ricordo. Così Braschi dice: “Al Ristorante 1978 potrete lavarvi i denti con la lasagna” (nel piatto c’è “tutto il necessario”: la lasagna in tubetto, lo spazzolino di pasta all’uovo e il brodo di parmigiano. Lui infatti da bambino, dopo le feste, si lavava i denti con la lasagna avanzata la sera prima. Parole sue. E sarebbe stato bello se avessero mantenuto il loro senso figurato. Difficile pensare che si spalmasse le lasagne sui canini e sugli incisivi e via, bene, fino ai molari, sotto e sopra, su e giù. Anzi, la scena è al limite dell’horror. Così come l’aspetto del tubetto di lasagne-dentifricio. “Forse un po’ estremo per i puristi“, ha detto lui stesso. Giusto Valerio, “estremo”. Magari spalmando la crema in una fetta di pane tutto acquista una luce diversa, e forse è questo l’obiettivo, chi può dirlo. Ma l’idea di andare al ristorante, magari in dolce compagnia e spararsi dritto in bocca un po’ di lasagna-dentifricio mette a disagio. Anche perché, ed è una mera supposizione che può essere smentita in qualsiasi momento, si suppone che a quel punto i denti assumano il colore della lasagna destrutturata. E che il nostro accompagnatore corra in bagno, augurandosi che ci sia una finestrella da cui calarsi per scappare, a costo di perdere una scarpa nell’impresa. Meglio a piede nudo per le vie di Roma che a cena con qualcuno che ha i denti color lasagna.

Ps. (Valerio resta uno dei nostri preferiti di Masterchef, si sappia. E capirà che l’occasione era “troppo ghiotta” per non scherzarci un po’ su)

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