I 180 giorni che sconvolsero il mondo. Questo potrebbe essere il titolo di apertura, tra circa 180 giorni, di una breaking news sulla Cnn o sulla Nbc, a seguito della richiesta del Senato Usa di pubblicazione dei dossier Ufo in possesso delle varie agenzie di intelligence statunitensi, Intelligence Community Management Account (Icma), Nsa, Oni, Cia, Fbi, DoD e i file della Aatip. Già dagli Usa era arrivata la notizia della istituzione di una task force per i Fenomeni Aerei Non Identificati.
Intanto, come fosse un antipasto preparatorio per una eventuale rivelazione o disclosure, abbiamo avuto in piena pandemia varie prese di posizione molto audaci sul fenomeno Ufo: dal direttore del Dipartimento di Astrofisica dell’Università di Harvard, prof. Abraham Avi Loeb, a quella del direttore della sicurezza spaziale israeliano prof. Haim Eshed, secondo cui “gli alieni non starebbero solo visitando la Terra ma starebbero camminando tra noi”. Siamo quindi ben oltre la teoria degli Ufo come oggetti tecnologici provenienti di altri pianeti (Ex-Israeli Space Chief’s ‘Galactic Federation’ Based on Alien Conspiracy Theories).
Nel passato ci sono state già simili dichiarazioni, prese semplicemente per battute, come se a certi livelli la comunicazione istituzionale potesse permettersi lazzi su argomenti secretati, confermati dall’operato svolto da parte delle intelligence dei vari paesi, con immensi archivi, come avvenuto per le dichiarazioni degli allora premier russo Medvedev, del premier canadese Hellyer e di molti altri leader. Da ultimo il recentissimo caso della Cia, in cui gli oltre 700 dossier Ufo con migliaia di pagine redatte dagli agenti della Central Intelligence Agency sono ora online sul sito The Black Vault, di John Greenwald Jr.
Già a partire dai primi anni del nuovo secolo, abbiamo avuto visione di centinaia di dossier pubblicati dalle agenzie militari (Raf Uk, australiane e quelle latino americane) o di ricerca governative (Cnes Francia) solo per citare tra le più note. Eppure in molti ricercatori albergava la convinzione della inesistenza di reali indagini sul fenomeno Ufo. Assistiamo infatti all’inquietante silenzio della scienza ufficiale, mentre senza tanto clamore vengono pubblicate pagine da fonti governative con relazioni dettagliate ed analisi di fenomeni non compatibili con le nostre capacità tecnologiche e conoscenze.
Forse, come con Copernico la cui “rivoluzione” è stata accettata solo due secoli dopo la sua morte, oggi sembra accadere lo stesso. L’esistenza degli alieni e il loro possibile arrivo era il pensiero del grande fisico britannico Stephen Hawking e oggi, a conferma del problema, lo scienziato giapponese Mikio Kaku asserisce che per la prima volta abbiamo a disposizione numerosissimi dati da studiare. Non a caso è sorta la Scu, composta da ricercatori di varie discipline, estrazione e nazionalità che già hanno prodotto materiali importantissimi.
“Ufo: siamo o non siamo soli nell’universo, questo è il problema”, dovrebbe amleticamente chiedersi ora uno scienziato, combattuto tra ipotesi scettiche a quelle più fantascientifiche. Forse aveva ragione Max Planck, iniziatore della fisica quantistica, nel sostenere che “Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari” e prima ancora il filosofo Schopenauer: “Ogni verità passa attraverso tre fasi: all’inizio è ridicolizzata, poi è violentemente contrastata, infine la si accetta come evidente”. Eppure come nel motto del serial televisivo X-Files: The Truth is out There, la verità è là fuori.
Dunque l’auspicato cambio di paradigma o disclosure, come dicono gli americani, è già in atto? Mentre qualcosa di non identificato continua a sorvolare su di noi, attenderemo con attenzione i 180 giorni che ci separano da un evento che davvero potrebbe sconvolgere il mondo, sovvertendo logiche, concetti e conoscenze ancorate ad un sapere pensato dagli umani come l’unica conoscenza possibile nell’infinito Universo.