Per il ministro della Salute Jens Spahn ha spiegato, commentando il bollettino odierno, che "i numeri vanno nella direzione giusta, ma sono ancora troppo alti". Allarme per la variante britannica
Un gesto simbolico, per esprimere la commozione di un Paese ferito per le vittime del Covid. Nel giorno in cui la Germania supera oggi i 50mila morti – 50.642 – il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha deciso che d’ora in poi, ogni venerdì, terrà una candela accesa a una finestra della propria residenza ufficiale a Berlino, il Palazzo Bellevue, in memoria delle vittime del virus o che combattono la malattia. Nelle ultime 24 ore sono state registrate altri 859 decessi e 17.862 contagi, che portano il totale dei casi a 2.106.262. Ed è stato registrato il primo caso di variante brasiliana, riscontrata a Francoforte su un passeggero arrivato ieri dal Brasile. In Germania sono già emersi in precedenza casi legati alle due varianti nuove del virus, quella britannica e quella sudafricana.
Quanto all’andamento della pandemia nel Paese, il ministro della Salute Jens Spahn ha spiegato, commentando il bollettino odierno, che “i numeri vanno nella direzione giusta, ma sono ancora troppo alti”, e che il rischio rappresentato dalla variante britannica “costringe a cambiare comportamento col virus”, ha aggiunto. Anche il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, ha sottolineato che “i dati sono in calo e questa è la conseguenza delle misure“. Se si andrà avanti così, la strada è quella giusta, “ma non bisogna mollare adesso”, ha aggiunto.
Anche il numero dei pazienti in terapia intensiva “e chiaramente diminuito”, ha detto Gernot Marx, presidente dell’associazione interdisciplinare per il pronto soccorso e la terapia intensiva. “Ma il personale è esausto”, ha aggiunto e il carico resta comunque molto alto. “Bisogna assolutamente evitare che la variante si diffonda per scongiurare che una terza ondata arrivi mentre la seconda non è stata ancora superata”. Il sistema sanitario nazionale, già senza covid, “ricovera 2 milioni di pazienti all’anno in terapia intensiva”.