Nuova replica di Sandra Lonardo Mastella, senatrice del Gruppo Misto, alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, stavolta ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.
La parlamentare cita inevitabilmente il caso Scilipoti del dicembre 2010, ai tempi del governo Berlusconi IV, nel quale Giorgia Meloni era ministro della Gioventù: “In questo momento storico, per rispetto alle tantissime famiglie che hanno perso i propri cari, dobbiamo essere molto attenti alla verità delle cose. Io non posso sopportare questa doppia morale che diventa immorale da parte di chi ha usufruito di transfughi o costruttori, che dir si voglia. E non è neppure giusto che gli strali vadano solo a Berlusconi, quando poi lei, che si vuole presentare come quella senza macchia, ha usufruito di un posto in quel governo come ministro. Forse tanta gente l’ha dimenticato, perché purtroppo l’Italia ha la memoria corta”.
E aggiunge: “La verità è fondamentale e le opposizioni devono fare la loro parte. Io stessa nelle Commissioni ci vado. Una cosa fondamentale è il contesto storico nel quale viviamo. Oggi, con un risultato strepitoso raggiunto coi miliardi che arrivano dall’Europa e con un Recovery Plan che deve essere messo in campo, è assurdo che, anziché pensare a questo, si possa saltellare di gioia per la crisi e che si pensi di andare alle elezioni. Questo è un importante momento storico – continua – il primo nella storia con queste gravi esigenze ed emergenze. Il Paese richiede la risoluzione delle crisi e necessita di essere attenzionato. È questo che chiede la gente e io con la mia gente ci parlo e ci vivo. Non sono una di quei parlamentari che sono stati messi un prima posizione e poi vivono a Roma, dimenticandosi del proprio territorio. Noi nel nostro territorio ci viviamo e la nostra gente la ascoltiamo”.
La senatrice, che ribadisce di aver appoggiato il governo Conte convintamente, spiega le ragioni per cui ha abbandonato Forza Italia: “Sono nel Gruppo Misto “in riflessione”. Se dovesse nascere qualcosa al centro, ritroverei la mia casa, perché ho lasciato Forza Italia per una deriva salviniana che chiaramente non ci può vedere protagonisti. Forza Italia non è più la casa dei moderati e dei liberali, non a caso hanno lasciato 10 parlamentari. Noi abbiamo subìto gli strali e i veti di Salvini anche alle elezioni regionali campane, il che non ci ha permesso di presentare la nostra lista. Ora abbiamo una Forza Italia ostaggio di Salvini, ma su questo non c’è il minimo dubbio. E all’interno del partito c’è tanto disagio per questo”.
Riguardo al leader di Italia Viva Matteo Renzi, la senatrice osserva: “Dico la verità: sono molto dispiaciuta del fatto che mi abbia tirato in ballo in malo modo, anche con quella battuta un po’ denigratoria “governo Conte-Mastella”. Innanzitutto, non è corretto perché io e mio marito abbiamo sempre avuto stima di lui, quindi è veramente fuori luogo quello che ha detto. Certo, se tu mi attacchi, io mi difendo. In secondo luogo, Renzi aveva l’Italia in mano e per il suo noto modo di fare un po’ particolare ha perso quell’occasione e anche questa occasione. Lui al governo Conte Due c’era, io no – conclude – C’era ai tavoli con ben due ministre, quindi perché non ha battuto i pugni da sempre? Come si suol dire, i panni sporchi si lavano in casa: era quello il posto in cui lui non doveva alzarsi dal tavolo, facendo anche mattina. Questo non è successo e quindi è stato un problema per lui perché non ha gestito bene il tutto. Secondo me, comunque, se Renzi vuole aprire, io sono per la sua inclusione, ma sarebbe ovviamente una gamba aggiuntiva, non più la gamba che era prima”.