La domanda già conteneva il confronto fra “due donne coraggiose” quali Anna Frank e Greta Thunberg, ma la risposta del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che quel paragone lo accetta e poi lo rettifica alla Comunità ebraica, ha fatto scoppiare comunque la polemica. Soprattutto da parte del centrodestra, come riporta il quotidiano Il Giorno. Era giovedì 21 gennaio, quando il primo cittadino di Milano, presente sul set dell’anteprima del docu-film AnneFrank. Vite parallele al Piccolo Teatro di Milano, risponde così alla domanda del giornalista di Rai Documentari che crea un parallelismo tra la deportata Anna Frank e la giovane ambientalista svedese dei Fridays for Future, Greta: “Penso che Anna sia stata un’anticipatrice della presenza femminile in così giovane età – dichiara Sala – Viene naturale pensare a Greta Thunberg perché sono due storie di coraggio enorme in cui si parte dalla cosa più semplice che c’è e si arriva a un risultato simile”.
Il giorno dopo, le polemiche si accendono. il primo è il consigliere comunale di Milano Popolare, Matteo Forte: “Sala ha paragonato una tredicenne deportata a Bergen-Belsen con un’adolescente strumentalizzata da adulti che sulle sue banalità ambientaliste speculano elettoralmente. Frank era una ebrea perseguitata dal nazismo, mentre la povera Greta è, suo malgrado, invitata e celebrata in tutto il mondo quale promotrice di un sorta di millenarismo secolarizzato e politicamente molto orientato. È del tutto evidente che quello di Sala è un paragone che insulta la memoria di chi la persecuzione l’ha vissuta e l’intelligenza di tutti noi”. A seguire il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Fabrizio De Pasquale: “A pochi giorni dalla Giornata della Memoria, il sindaco di Milano ha espresso un paragone vergognoso e imbarazzante su Anna Frank, banalizzando la immane tragedia della Shoah. Credo debba chiedere scusa alla Comunità ebraica milanese”. E il commissario milanese della Lega, Stefano Bolognini: “Paragonare Greta Thunberg ad Anna Frank è un oltraggio alla memoria. Le frasi di Sala sono gravissime e offendono la memoria di milioni di persone. Il sindaco chieda subito scusa”.
Mentre la catena di polemiche prosegue, il sindaco verso mezzogiorno fa sapere di aver inviato una lettera al presidente della Comunità ebraica della città, Milo Hasbani: “È più che evidente che non ci fosse la volontà da parte mia di fare un paragone, che del resto non avrebbe alcun senso, tra il dramma della Shoah e le vicende politiche dell’oggi. Si parlava di coraggio di giovani donne e il giornalista mi ha portato sull’attualità, facendo un riferimento a Greta. Lo ribadisco con chiarezza, il dramma della Shoah è tragicamente unico e non esiste paragone possibile”. Nella lettera, il sindaco ricorda anche le iniziative che negli ultimi cinque anni il Comune ha portato avanti per la Memoria della Shoah, a cui è stata dedicata “grande e profonda attenzione”: “L’avvio del progetto delle pietre d’inciampo, la valorizzazione del Giardino dei Giusti al Monte Stella, la valorizzazione del Memoriale della Shoah, il progetto Milano è Memoria, la marcia con Liliana Segre e la testimonianza a Palazzo Marino di Piero Cividalli, ultimo superstite Italiano della Brigata Ebraica”.