Il direttore artistico e conduttore della kermesse, al via il 2 marzo, fa il punto su diversi aspetti che riguardano lo show, in seguito a polemiche di vario tipo che si sono sviluppate dai social ai media. Il pubblico in platea all'Ariston ci sarà (380 persone contrattualizzate e distanti), la nave non è esclusa (diverse ipotesi al vaglio), in Piazza Colombo non potranno esserci eventi ed è assicurata la presenza dei giornalisti (tamponati e messi in sicurezza)
Pubblico sì, pubblico no, la levata di scudi di una parte del mondo dello spettacolo per i teatri chiusi e poi ancora ammonimenti, pressioni di vario tipo (dai social ai media) affinché questo Festival di Sanremo 2021 slitti o addirittura non si faccia, ma Amadeus respinge tutto al mittente. “Io non mi metto a sindacare di protocolli sanitari e mi affido al giudizio di tecnici ed esperti. Su come si fa uno spettacolo invece penso di avere l’esperienza per sapere come si realizza uno show così importante”, ha risposto con decisione in una intervista a Il Corriere della Sera.
Il direttore artistico e conduttore del Festival fa chiarezza una volta per tutte, dopo l’intervento il 14 gennaio a RTL 102.5, su cosa accadrà dal 2 al 6 marzo. Le date sono state già confermate – come da nota Rai diramata lunedì 18 gennaio – e il pubblico al Teatro Ariston ci sarà. Su quest’ultimo punto, come già avevamo anticipato a IlFattoQuotidiano.it il 19 gennaio, la soluzione era a portata di mano. Il prefetto di Imperia Alberto Intini ha spiegato che in base all’attuale Dpcm, in vigore fino al 5 marzo, è impensabile un pubblico pagante o a inviti. Una certezza che già era nell’aria in Rai, tanto che si era deciso di adottare la soluzione adottata da tanti programmi televisivi, “X Factor” ad esempio, ossia contrattualizzare i presenti, in modo anche da aggirare il coprifuoco delle 22. Saranno 380 persone in platea, distanziate e con la galleria chiusa. In questo modo si garantisce un colpo d’occhio d’effetto per la regia. “Se il protocollo sanitario è preciso le cose si possono fare. Con Sanremo Giovani la Rai lo ha dimostrato”, ha affermato Amadeus. L’ipotesi della nave non sarà più quella di creare una bolla per il pubblico ma si sta pensando ad altre soluzioni. In Piazza Colombo per i protocolli sanitari non si potranno tenere gli eventi esterni né creare assembramenti ma “c’era uno sponsor importante, troveremo un piano B perché credo sia giusto non rinunciare a un contributo economico rilevante”, rivela Amadeus.
Poi c’è anche la discografia in fibrillazione in questi giorni. La Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana) e PMI (Associazione Produttori Musicali Indipendenti) hanno chiesto a gran voce rassicurazioni su messa in sicurezza di artisti ed operatori del settore. “Mi sento quotidianamente con le major e gli indipendenti, con tante persone che mi chiedono di fare un grande Festival perché la musica è in fin di vita. – ha spiegato Amadeus – Il Festival blindato non serve a niente, non è uno spettacolo televisivo, passerebbe alla storia per il Sanremo del Covid, per il Sanremo della desolazione”. Va da sé che i protocolli sanitari saranno previsti per ogni settore, così come per i giornalisti, fortemente voluti da Amadeus per raccontare quello che sarà un Festival diverso e unico nella storia della musica italiana. Al momento ci risulta che saranno presenti non oltre 80 inviati tra quotidiani, web e radio e saranno posizionati al terzo piano del Palafiori. Amadeus rassicura che saranno seguiti protocolli rigidi e tamponi. “Tra l’altro la stampa della serata di venerdì vota, quindi i giornalisti ci devono essere”, conclude su questo tema.
Infine l’annuncio che riguarda lo show vero e proprio: le donne del Festival. Oltre a Elodie, sarà presente per una sera al fianco di Amadeus e Fiorello anche l’attrice Matilda De Angelis che sta riscuotendo un successo internazionale, grazie alla serie “The Undoing” con Nicole Kidman e Hugh Grant. Le polemiche dunque sono state messe a tacere? Chissà, di certo Amadeus risponde: “La Rai è compatta, ma il fronte deve essere unito anche nei confronti di tutte le polemiche se no sembra il classico armiamoci e parti”. Insomma bisogna marciare insieme: “Non vorrei che sembrasse che mi sono intestardito a fare Sanremo a tutti i costi. Lo deve volere la Rai, la discografia e la città di Sanremo. Lo dobbiamo volere tutti: o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il manager di Amadeus, Lucio Presta, che su Twitter ha commentato: “È finito il tempo delle veline ai giornali ai blog e le dichiarazioni pilatesche. Tutti uniti oppure si salta un giro di valzer. Rai, Discografia, industria, comune, autorità. Tutto in assoluta protezione e sicurezza ma tutti uniti”. Un messaggio chiaro e forte.