Attualità

Antonio Scurati contro il Comune di Milano: “Vietare il fumo all’aperto? Viola i diritti, io continuerò a farlo”

“Sono un fumatore. Prima che fumatore sono, però, una persona con i suoi diritti, un individuo con le sue peculiarità... Un libero cittadino di una città libera, aperta, tollerante”, scrive il romanziere in un intervento pubblicato sul Corriere della Sera

di F. Q.

“Vietare il fumo all’aperto? Un divieto ipocrita, fumerò all’aperto senza disturbare il prossimo”. È perentorio lo scrittore Antonio Scurati nel commentare il divieto di fumo all’aperto nei parchi, alla fermata dei mezzi e allo stadio stabilito dal Comune di Milano con il provvedimento “Aria” il primo passo, nelle intenzioni della giunta Sala, per raggiungere l’obiettivo di una città ‘smoking free‘. Dal 19 gennaio non si può quindi più accendere la sigaretta al parco, alle fermate dei mezzi (dal tram, al bus e alla fermata del taxi), nei cimiteri, sugli spalti delle arene e degli stadi, compreso San Siro, oltre che nelle aree giochi dei bimbi e in quelle dei cani, pena una sanzione da 40 euro. “Sono un fumatore. Prima che fumatore sono, però, una persona con i suoi diritti, un individuo con le sue peculiarità… Un libero cittadino di una città libera, aperta, tollerante”, scrive Scurati in un intervento pubblicato sul Corriere della Sera.

″È, a mio giudizio e a dispetto del suo nome, soffocante, ingiusto, inutile, non perché colpisca il fumatore ma perché viola i diritti della persona, impone un indebito controllo sull’individuo”. Lo scrittore non nega la gravità dell’emergenza ambientale, ma evidenzia come proprio questa premessa renda “la scelta della giunta meneghina ipocrita e perfino ridicola”, trovando nel fumo il “capro espiatorio”: “Tutti sanno che responsabili dell’avvelenamento dell’aria sono i trasporti, l’industria, l’agricoltura, il riscaldamento – spiega -. È, dunque, evidente che, non riuscendo ad affrontare il problema alla radice, si sceglie di rifugiarsi nell’antica, sciagurata pratica del capro espiatorio”.

Scurati sottolinea poi il ruolo della libertà del singolo perché “chi progetta la cultura civica del prossimo futuro dovrebbe ridare centralità all’individuo, non sottrargliela”. Scurati afferma poi che concedersi il vizio del fumo è tra “i brevi momenti d’intensificazione vitale”, che rappresentano “piccoli carnevali quotidiani, istanti di oltranza nei quali l’individuo insorge dentro e contro il proprio destino di mortale. Io voglio la ‘città verde’”, scrive ancora il romanziere, “ma solo a patto di poter rimanere me stesso, un uomo libero con le sue (poche) virtù e i suoi (inestirpabili) vizi”. E conclude: “Fumerò, ovviamente, nel rispetto degli altri. Sempre evitando di infastidire il mio prossimo”.

Antonio Scurati contro il Comune di Milano: “Vietare il fumo all’aperto? Viola i diritti, io continuerò a farlo”
Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti

MANI PULITE 25 ANNI DOPO

di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ Acquista
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo
Playlist

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione