Pietro Morreale si trova nella caserma dei carabinieri di Termini Imerese ma non ha confessato di aver ucciso, nella notte tra il 22 e il 23 gennaio, la fidanzata di 17 anni Roberta Siracusa, il cui corpo è stato ritrovato in un dirupo dai militari dell’Arma condotti lì proprio dal ragazzo, nella zona di Monte San Calogero, in provincia di Palermo. “Il mio assistito non ha confessato né ai carabinieri né al pm – ha dichiarato il legale del 19enne smentendo le indiscrezioni uscite nelle scorse ore – Non c’è al momento alcun provvedimento nei suoi confronti perché io avrei dovuto saperlo”. In questo momento il giovane è ancora nella caserma, dove si stanno svolgendo gli interrogatori da parte del pm Giacomo Barbara.

Il giovane di 19 anni sta raccontando al magistrato di turno cosa è accaduto, secondo la sua versione dei fatti, dalla mattina del 23 gennaio, quando la vittima è scomparsa. Della sparizione di Roberta si stava già occupando da ieri la procura dei minori, avvisata dai carabinieri, a cui si erano rivolti i genitori della ragazza e che avevano iniziato le ricerche. La svolta alle indagini è arrivata stamani, quando il 19enne si è presentato poco prima delle 9.30 in caserma accompagnato dai genitori e dall’avvocato difensore, dicendo ai militari dov’era il corpo quasi completamente carbonizzato della ragazza e accompagnandoli sul luogo. “L’unica cosa certa – ha aggiunto il legale – è che il mio assistito questa mattina si è presentato insieme al padre dai carabinieri e che ha consentito di far ritrovare il cadavere della fidanzata”.

Secondo quanto ricostruito, nonostante la zona rossa in Sicilia, i due fidanzati sarebbero stati insieme ad alcuni amici in una villetta nella zona di Monte San Calogero, a Caccamo. Nella villetta, Pietro e Roberta avrebbero trascorso la serata fino ad allontanarsi intorno a mezzanotte. Nella caserma dei carabinieri, ci sono anche una decina di giovani, soprattutto coppie, che vengono ascoltati dagli investigatori e dal Pm Giacomo Barbara come testimoni. I presenti avrebbero parlato di un litigio tra i due.

I carabinieri stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza del paese per accertare se Morreale sia andato a rifornirsi di benzina presso un distributore di carburante durante la notte, viste le condizioni nelle quali è stato ritrovato il cadavere. Il ragazzo, secondo l’ipotesi che gli inquirenti stanno cercando di verificare anche attraverso l’interrogatorio, potrebbe avere tentato di dare fuoco al corpo per cancellare ogni traccia del delitto.

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