Honor V40 è stato ufficialmente presentato nelle ultime ore in Cina, con la presentazione che ha acquisito una doppia valenza. Da una parte infatti, si tratta del primo smartphone dell’azienda ad arrivare dopo la separazione da Huawei e dall’altra potrebbe segnare il ritorno dei Google Mobile Services, finora sostituiti dagli HMS, ovvero i servizi proprietari, sviluppati da Huawei.

È importante sottolineare come l’Honor V40 è stato in gran parte sviluppato quando Honor si trovava ancora sotto l’ala del colosso cinese, con molte tecnologie ereditate dalla ormai ex casa madre e linee di design ispirate ai prodotti Huawei. La prima somiglianza che salta subito all’occhio è la presenza di una doppia fotocamera anteriore con una forma identica a quella vista sul P40 Pro, così come posteriormente, l’alloggiamento delle fotocamere presenta un aspetto simile al top di gamma Huawei. Sicuramente si tratta comunque di un notevole passo avanti rispetto alla precedente generazione.

Passando alle caratteristiche del display, troviamo un pannello OLED molto impegnativo da 6,72 pollici esaltato dalla presenza di un refresh rate da 120Hz e dalle curvature presenti ai lati, assieme ad una frequenza di campionamento del touch pari a 300Hz. È presente anche il supporto all’HDR10. I doppi altoparlanti implementati all’interno del device vanno a migliorare invece ulteriormente l’esperienza di ascolto durante la visione di un filmato o mentre si sta affrontando una sessione di gaming.

Una novità molto importante è poi nascosta sotto la scocca: lo smartphone utilizza un processore Mediatek Dimensity 1000, non di ultimissima generazione, al posto di un processore Kirin, utilizzato invece nei modelli passati. Honor ha accoppiato il processore a 8 GB di RAM e 256 GB di memoria interna. La separazione tra i due brand è dunque evidente anche nella scelta del fornitore dei nuovi processori. Anche la batteria non sembrerebbe essere niente male, vista l’unità da 4.000 mAh con supporto alla ricarica rapida via cavo da 66 W ma anche a quella wireless da 50 W.

Per quanto riguarda il comparto fotografico posteriore, troviamo un sensore principale da 50 Mpixel, affiancato da un ultrawide da 8 Mpixel ed un sensore macro da 2 Mpixel. Frontalmente, invece, trovano spazio un sensore primario da 16 Mpixel ed un sensore secondario utile a rilevare la temperatura colore. Il nuovo top di gamma dell’azienda è basato su Android 10 con interfaccia proprietaria Magic UI 4.0.

Considerato che le vendite sono, al momento, esclusive per la Cina, dove non è possibile accedere ai servizi Google, non possiamo fornire una risposta sulla possibilità che i device Honor siano già in grado di tornare ad utilizzare il sistema di servizi del colosso di Mountain View. La risposta potrà arrivare solo nel momento in cui lo smartphone sarà distribuito anche sul mercato internazionale ma, stando a quanto riportato nelle scorse settimane, è molto probabile che sia questo device come quelli che arriveranno in futuro possano contare sui Google Mobile Services.

Le vendite dell’Honor V40, almeno in questa fase, saranno limitate alla Cina con prezzi a partire da 3.599 yuan (circa 450 euro) per la versione da 128 GB e 3.999 yuan (circa 500 euro) per la variante da 256 GB. Tre le colorazioni disponibili al lancio: Magic Night Black, Titanium Silver e Rose Gold, pensata principalmente per un pubblico femminile.

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