Il membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea esprime la sua preoccupazione per gli effetti della pandemia destinati a lasciare eredità differenti tra le diverse fasce della popolazione. Bce e governi devono fornire un sostegno prolungato
“Lo shock provocato dal COVID-19 ha fatto riemergere, accentuandole, fragilità economiche, sociali e ambientali a livello globale, acuendo i rischi di un incremento delle iniquità e dei divari tra ricchi e poveri”. Lo afferma il componente del board della Banca centrale europea Fabio Panetta intervenendo all’anniversario dell’Associazione italiana degli analisti finanziari (Aiaf). “È divenuta evidente l’urgenza di affrontare i problemi in grado di condizionare il benessere dell’umanità. L’attività economica è al tempo stesso causa e vittima dei cambiamenti climatici”, ha ggiunto Panetta.
La parole del banchiere centrale arrivano nel giorno di apertura del World Economic Forum che avrà questi temi al centro dei suoi circa 100 incontri e a cui interverrà anche la presidente della Bce Christine Lagarde. In occasione dell’inizio del Forum, Oxfam ha diffuso un rapporto da cui emerge che mentre per i più ricchi i danni della pandemia sono ormai alle spalle, per le fasce più povere della popolazione serviranno dieci anni per recuperare i livelli pre-Covid.
“L’uscita dalla crisi richiederà un sostegno prolungato da parte delle politiche economiche – sia monetarie sia fiscali – e un forte incremento degli investimenti produttivi”, ha continuato Fabio Panetta, secondo cui “lo shock causato dal COVID-19 ha compresso la capacità di spesa di famiglie e imprese e generato incertezze diffuse”, accentuando le tendenze dei paesi più sviluppati di “un’abbondante disponibilità di risparmio e da un insoddisfacente volume di investimenti”. In questo ambito, sottolinea Panetta, “i progetti d’investimento sostenibili possono svolgere un ruolo cruciale, contribuendo a riassorbire l’eccesso di risparmio e a innalzare il potenziale produttivo, disegnando al tempo stesso un percorso di crescita in grado di ridurre le vulnerabilità sociali e di contrastare i rischi climatici”.
Panetta si è poi concentrato per i Piani di ripresa e resilienza (meglio noto come Recovery Plan, ndr) che i paesi europei sono chiamati a predisporre per accedere alle risorse del programma Next Generation EU. In sostanza i famosi 200 miliardi di euro, tra prestiti e trasferimenti, che l’Italia dovrebbe ricevere tramite il Recovery fund. Secondo il membro della Bce i piani “offrono un’occasione unica per rilanciare la crescita, orientandola verso percorsi sostenibili”. “Se utilizzate in modo accorto – per innalzare la dotazione di capitale umano, per investire in tecnologia, per la salvaguardia dell’ambiente – quelle risorse – aggiunge Panetta – possono aiutarci a trasformare una crisi con risvolti drammatici in un’occasione di crescita e di progresso. Dobbiamo cogliere questa opportunità con tempestività, ambizione e lungimiranza”.