L’ex premier Matteo Renzi, il presidente di Italia Viva Ettore Rosato e il presidente della Puglia Michele Emiliano. La Procura di Roma ha depositato una lista di oltre cinquanta nomi che dovranno essere convocati davanti alla VIII sezione penale dove è in corso il procedimento a carico di sei persone tra cui l’ex ministro Luca Lotti. Il pm Mario Palazzi ha convocato anche anche il colonnello Sergio De Caprio, il capitano “Ultimo”, già comandante del Noe che aveva la delega a indagare.
Il processo è stato aggiornato al prossimo 25 marzo. Imputati anche Emanuele Saltalamacchia all’epoca dei fatti comandante dei Carabinieri della legione Toscana, l’ex presidente di Publiacqua Firenze Filippo Vannoni, i carabinieri Giampaolo Scafarto e Alessandro Sessa (prosciolti dal gup ma poi rinviati a giudizio dopo l’impugnazione della procura, ndr) e l’imprenditore Carlo Russo. Per Scafarto l’accusa è di rivelazione del segreto, falso e depistaggio, mentre per Sessa è di depistaggio. Lotti è accusato di favoreggiamento e rivelazione del segreto insieme a Saltalamacchia mentre Vannoni e Russo di favoreggiamento.
Nella lista testi presentati dalle difese compare anche il nome del pm di Napoli, Henry John Woodcock, che di fatto avviò l’indagine su una serie di appalti sospetti all’ospedale Cardarelli, e il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. A tirare in ballo l’ex ministro Lotti e Saltalamacchia era stato l’ex amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni (anch’egli citato come testimone), che ha riferito ai magistrati che erano stati loro due a dirgli che era in corso un’indagine a Napoli sulla società. Quanto a Del Sette (che ha chiesto di essere giudicato separatamente e sul quale pende una richiesta di condanna a 14 mesi), avrebbe rivelato all’allora presidente Consip, Luigi Ferrara, che c’era una indagine in corso sull’imprenditore Alfredo Romeo, con l’invito ad essere cauto nelle comunicazioni.
Il 18 dicembre scorso i pm di piazzale Clodio hanno chiesto il rinvio a giudizio di Tiziano Renzi e altre 11 persone per un filone nato dall’inchiesta principale. Tra loro anche Denis Verdini, Romeo e l’ex parlamentare Italo Bocchino. Nei confronti di Renzi senior l’accusa è di traffico di influenze illecite e turbativa d’asta mentre a Verdini si contesta turbativa d’asta e concussione. Nei confronti di Romeo il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi contestano il traffico di influenze illecite, corruzione e turbativa d’asta mentre per Bocchino le accuse sono di influenze illecite, turbativa d’asta e di reati tributari.