Ridotte le previsioni di crescita anche per Germania, Francia e Spagna. Migliorano i dati per gli Stati Uniti. Cina e India riprendono a correre
Le perdite complessive per la produzione mondiale a causa del coronavirus ammontano a 22mila miliardi di dollari (18mila miliardi di euro, circa 10 volte il Pil italiano, ndr) nel periodo 2020-2025. Lo afferma la capo economista del Fondo monetario internazionale Gita Gopinath, sottolineando che la contrazione economica mondiale del 2020 seppur inferiore alle attese (-3,5% invece del -4,4% previsto in precedenza) resta la peggiore dalla Grande Recessione. “150 paesi nel 2021 avranno redditi pro capite inferiori ai livelli del 2019” ha aggiunto Gopinath, stimando che nel 2020-2021 circa 90 milioni di persone scivoleranno nella povertà estrema. “E’ necessario agire rapidamente per un ampio accesso ai vaccini e medicinali” contro il Covid per “correggere le profonde disuguaglianze che esistono al momento” ha detto l’economista . sottolineando come le nuove varianti del virus “ricordano come la pandemia non è finita fino a quando non è finita ovunque”.
L’economia mondiale viaggia a una velocità superiore alle attese e il Pil globale dovrebbe crescere quest’anno del 5,5%, 0,3 punti percentuali in più rispetto alle stime precedenti. Cina e India registreranno rispettivamente aumenti dell’ 8,1% e dell’11,5%. Per il 2022 il Fondo conferma una crescita del 4,2% (invariata rispetto alle stime precedenti). La ripresa, avverte comunque il Fondo, è “incompleta” con l’attività economia che “resta ben al di sotto dei livelli pre-pandemia” e soggetta a una forte “incertezza”. Più nel dettaglio gli Stati Uniti dovrebbero crescere quest’anno del 5,1% con una sensibile revisione al rialzo rispetto alle previsioni dello scorso ottobre. La zona euro dovrebbe invece fermarsi ad un + 4,2%, ovvero l’1% in meno a quanto stimato 3 mesi fa. In particolare sono state abbassate le stime per il 2021 di Germania, Francia, Spagna e Italia. In base ai nuovi numeri la Germania dovrebbe segnare un + 3,5%, la Francia un + 5,5%, la Spagna + 5,9%. La stima di crescita per l’Italia scende dal + 5,5 al + 3%.