Vincenzo Servalli e Nunzio Senatore (assessore, a lui sequestrati 20mila euro) hanno diramato una nota in cui si dicono certi di poter dimostrare la correttezza del loro comportamento. Secondo la procura di Nocera (che indaga per falso e peculato) avrebbero infranto la legge secondo cui solo chi non ha altri redditi oltre all’indennità di mandato può scaricare gli oneri contributivi nelle casse dell'ente amministrato
C’è una legge che dice: se sei eletto e lavori esclusivamente per l’Ente pubblico, i contributi previdenziali te li paga l’Ente dove eserciti il mandato politico. Ma devi dichiarare di non avere altri redditi oltre all’indennità di mandato. Il sindaco Pd di Cava dei Tirreni, Vincenzo Servalli, consulente assicurativo, e il suo ex vice e attuale assessore ai Lavori Pubblici, Nunzio Senatore, amministratore di una impresa di costruzioni, avrebbero infranto questa legge. Scaricando sulle casse del comune oneri previdenziali, contributi e assicurativi per i quali avrebbero dovuto provvedere di tasca propria.
L’inchiesta del nucleo di polizia economico finanziaria di Salerno agli ordini del colonnello Eugenio Bua avrebbero infatti appurato che sia Servalli che Senatore avrebbero continuato a lavorare e a percepire redditi ulteriori. La Procura di Nocera Inferiore – pm Maria Chiara Fasano, procuratore capo Antonio Centore – li indaga per falso e peculato mediante profitto dell’errore altrui. I fatti contestati risalgono al 2017 e “sono tuttora perduranti” secondo l’accusa. Di qui la decisione di procedere con un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, da sottoporre alla convalida del Gip. La procura nocerina ha così aggredito i conti correnti del sindaco e dell’assessore, per sequestrare rispettivamente 59.730,43 euro e 19.160,75 euro, e così garantire la restituzione delle somme indebitamente percepite. Servalli e Senatore hanno diramato una nota dichiarandosi “certi di poter chiarire la correttezza del proprio operato”.
A ottobre il nome del sindaco di Cava dei Tirreni è apparso nelle carte dell’arresto del sindaco Pd di Eboli, Massimo Cariello, accusato dalla Procura di Salerno di aver truccato un concorso nel suo comune e un altro proprio nel comune guidato da Servalli. Un’intercettazione ambientale accenna a un tale “Vincenzo che già tiene un elenco” di presunti raccomandati. Servalli non risulta indagato e le intercettazioni sono estrapolate da un contesto in cui Cariello – che nel frattempo si è dimesso – spiega che si rivolgerà a uomini molto vicini al governatore Pd della Campania Vincenzo De Luca per affrontare le questioni di cui discute. E anche di questi contatti c’è traccia nell’inchiesta salernitana.