Insulti, testa a testa e rissa sfiorata al termine del primo tempo del derby di Coppa Italia tra Inter e Milan. Protagonisti dello scontro i due giganti delle milanesi, Zlatan Ibrahimovic e Romelu Lukaku, entrambi autori di una rete nel 2 a 1 a favore dei nerazzurri e che sono arrivati allo scontro fisico. A innescare il tutto, quando la situazione si era già innervosita a causa di un intervento ruvido di Romagnoli ai danni del 9 interista, sono state le parole del centravanti milanista, suo ex compagno di squadra al Manchester United. “Go to do your voodoo shit, go to do your voodoo shit, little donkey“: “Vai a fare quella m… di voodoo, piccolo asino”, ha detto lo svedese fissando negli occhi il gigante belga ridendogli in faccia.

Ma perché Lukaku si è innervosito così tanto? Perché già in passato lui e sua madre di origini congolesi sono stati accostati, nonostante le smentite del suo entoruage, ai riti esoterici. Nei giorni in cui il bomber belga accettò il trasferimento dall’Everton al Manchester United, il presidente dei Toffees dichiarò che l’attaccante era stato convinto proprio dalla madre che, in Africa per un pellegrinaggio, disse al figlio di aver visto un rito voodoo secondo cui lui avrebbe dovuto optare per la cessione, prima al Chelsea (che poi si è tirato indietro) e poi ai Red Devils. Ricostruzione smentita dall’attaccante ma che, evidentemente, è rimasta ben impressa nella mente dell’allora compagno di squadra che ha così deciso di rispolverarla per provocarlo in campo. Il riferimento è stato colto dall’attaccante belga che infatti ha risposto “mi sc… te e tua moglie, vuoi parlare di mia madre?” ed è poi arrivato al testa a testa con Ibrahimovic, cercando di liberarsi in tutti i modi dalla presa dei compagni di squadra nel tentativo di cercare nuovamente lo scontro fisico.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Giornata della Memoria, dallo scudetto ad Auschwitz: la storia di Raffaele Jaffe, il professore che realizzò il miracolo Casale

next
Articolo Successivo

L’élite del calcio e gli effetti della pandemia: due miliardi di ricavi in meno. Ecco perché un mercato folle non è più sostenibile

next