La commissione europea ha dato luce verde per la creazione di un consorzio continentale per la gestione degli accumulatori, che ne curi tutto il ciclo vita. Dall'estrazione delle materie prime allo smaltimento, passando per la fase produttiva. Dodici le nazioni e 42 le realtà industriali e di ricerca coinvolte, di cui la metà italiane
Nuovo passo in avanti verso la creazione del consorzio europeo delle batterie per veicoli elettrici: la commissione europea ha dato il via libera a un nuovo progetto comunitario per sostenere lo sviluppo del cosiddetto “Airbus delle batterie”. Si tratterebbe di un colosso, tutto europeo, che possa contrastare lo strapotere asiatico in tema di battery pack, costituito da una filiera attiva che andrebbe dai campi della ricerca e sviluppo di nuove tecnologie fino al riciclo delle batterie esauste. Il piano prende il nome di “European Battery Innovation” e coinvolge 12 Paesi, incluso il nostro.
Il programma per le batterie europee era iniziato nel 2019, su forte spinta di Francia e Germania, con un investimento iniziale di 2,21 miliardi di euro dei due Paesi più altri 3,2 miliardi di euro di sussidi pubblici provenienti da Bruxelles (ulteriori quattro miliardi di euro sarebbero dovuti provenire da 35 aziende automobilistiche e energetiche). Il progetto iniziale prevedeva una fabbrica pilota con circa 200 dipendenti e l’obiettivo di aprire due siti produttivi, in Francia e in Germania, entro il 2023, con una forza lavoro di 3 mila persone.
Ora la partita si è allargata a Austria, Belgio, Croazia, Finlandia, Grecia, Italia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia: i dodici Paesi potranno erogare finanziamenti fino a 2,9 miliardi di euro, sbloccando altri 9 miliardi provenienti dai privati. Al centro del progetto c’è la sostenibilità completa delle batterie, che dovrà essere garantita sin dalle fasi di estrazione delle materie prime necessarie alla loro fabbricazione fino allo smaltimento/riciclo dei vecchi accumulatori. Una catena all’insegna dell’economia circolare. Il progetto verrà completato nel 2028 e coinvolgerà 42 attori industriali (di cui quasi la metà di passaporto italiano), dalle start-up alle multinazionali dell’auto, passando per le università e le organizzazioni di ricerca.
Per Maroš Šefčovič, vice presidente della commissione e responsabile della European Battery Alliance, “grazie all’enfasi sulle batterie di nuova generazione, questo solido progetto paneuropeo contribuirà a rivoluzionare il mercato, oltre a migliorare la nostra autonomia strategica in un settore cruciale per la transizione verde e la resilienza europea a lungo termine. Tre anni fa la visibilità dell’industria Ue delle batterie era praticamente nulla. Oggi l’Europa è uno dei capofila mondiali del settore, ed entro il 2025 le iniziative della European Battery Alliance daranno vita a un’industria efficiente, in grado di alimentare almeno sei milioni di veicoli elettrici l’anno”.