Lo scambio della pace è un gesto che la pandemia da Covid-19 ha eliminato dalla liturgia. Nel rispetto delle misure anti contagio, a messa non si può stringere la mano ai propri vicini. Ma i vescovi, nel Consiglio episcopale permanente, hanno evidenziato la necessità di “ripristinare” il Rito della pace, a partire da domenica 14 febbraio. L’idea è quella di introdurre “un gesto per scambiarsi il dono della pace, ad esempio guardandosi negli occhi o facendo un inchino del capo“.
“Non è sembrato opportuno nel contesto liturgico sostituire la stretta di mano o l’abbraccio con il toccarsi con i gomiti – hanno convenuto i vescovi – In questo tempo può essere sufficiente e più significativo guardarsi negli occhi e augurarsi il dono della pace, accompagnandolo con un semplice inchino del capo”. Quando il sacerdote dirà “Scambiatevi il dono della pace”, bisognerà volgere gli occhi per intercettare quelli del vicino e accennare un inchino col capo. Se necessario, il prete potrà ribadire che non è possibile darsi la mano e che il guardarsi e prendere “contatto visivo” con il proprio vicino, augurando: ‘La pace sia con te’, può essere un modo efficace per recuperare il gesto. Secondo i vescovi, il gesto di pace sostitutivo “può esprimere in modo eloquente e sensibile la ricerca del volto dell’altro, per accogliere e scambiare il dono della pace, fondamento di ogni fraternità“.
Nel corso dei lavori del Consiglio, spiega la Cei, è stato fatto un aggiornamento sulla prossima Assemblea Generale, che ruoterà intorno al tema dell’annuncio. Sono stati poi approvati i criteri per la scelta dei delegati delle varie diocesi italiane che prenderanno parte alla ‘Settimana Sociale’ in programma a Taranto a ottobre 2021. Infine è stata riportata l’indicazione di Papa Francesco di trasferire, a partire dal 2021, la celebrazione della Giornata mondiale della gioventù dalla festa delle Palme (la domenica prima di Pasqua) a quella di Cristo Re (l’ultima domenica dell’anno liturgico).