La terza giornata del World Economic Forum si apre con due sorprese. E’ saltato, per ovvie ragioni, l’intervento del presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte mentre ha parlato in tarda mattinata il presidente russo Vladimir Putin, la cui partecipazione che non era inizialmente in agenda. Nel primo pomeriggio sarò la volta del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Attesa anche per l’intervento del fondatore di Microsoft Bill Gates il cui intervento è fissato alle 19.
La pandemia “ha accelerato” i cambiamenti strutturali nella sfera “economica, sociale e politica del mondo intero, che già erano presenti prima”, ha detto Vladimir Putin aggiungendo che il mondo “rischia di scivolare nella distopia” a meno che non verranno affrontate “le sfide politiche, economiche, sociali e tecnologiche che la terza decade del 21esimo secolo pone”. L’intesa tra Mosca e Washington per estendere per cinque anni il trattato New Start è “un passo nella giusta direzione” per ridurre le tensioni globali: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin intervenendo da remoto al World Economic Forum di Davos. “Sicuramente è un passo nella giusta direzione, ma, tuttavia, le divergenze continuano ad avvitarsi in quella che viene chiamata una spirale”, ha detto Putin. “Non sono ancora state create le condizioni per un reset delle relazioni” fra Russia e Stati Uniti, aveva affermato ieri il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov dopo la telefonata fra Vladimir Putin e Joe Biden, usando il termine coniato da Barak Obama nel 2009. Dobbiamo tornare a un’agenda positiva” tra l’Ue e la Russia e questo “è un interesse comune” di Mosca e Bruxelles”, “dobbiamo tornare a tendenze positive, aumentare le interazioni, da un punto di vista economico come partner naturali”.
Protagonisti della giornata di ieri la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron. Merkel ha auspicato un miglior coordinamento internazionale e l’avvio di una fase di multilateralismo. Macron ha messo in luce la necessità di correttivi all’attuale modello capitalistico di sviluppo. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha richiamato le case farmaceutiche al rispetto degli impegni sulla distribuzione dei vaccini. Domani sono in agenda gli interventi del presidente indiano Narendra Modi, del re di Giordania Abdullah II ibn Al Hussein e del segretario generale dell’Ocse Angel Gurria.