Il deputato del Movimento Cinque Stelle Riccardo Tucci secondo l’accusa ha consentito al suo ex socio di evadere le tasse emettendo fatture per 701.500 euro per “operazioni oggettivamente inesistenti”. L’inchiesta che lo riguarda è un po’ più complicata di come il parlamentare grillino la sintetizza sulla sua pagina facebook subito dopo che sul sito del Corriere della Calabria è stata pubblicata la notizia che è indagato per evasione fiscale. “La Guardia di Finanza di Vibo Valentia, – scrive Tucci – stamattina, mi ha notificato un decreto di sequestro preventivo di beni, per un procedimento penale a carico dell’azienda e del relativo titolare per cui lavoravo. I fatti contestati sono precedenti all’inizio della mia attività politica. Ho già avvisato di quanto successo i vertici del Movimento 5 Stelle, il comitato di garanzia e il collegio dei probiviri. Ho piena fiducia nella magistratura e sono sicuro di poter dimostrare la mia totale estraneità ai fatti contestati”. La realtà, però, è diversa. Su richiesta della Procura di Vibo Valentia, il gip Marina Russo ha emesso un decreto di sequestro preventivo e un’ordinanza di misura cautelare interdittiva nell’ambito di un procedimento penale a carico di cinque soggetti indagati, a vario titolo, per reati tributari. Tra questi ci sono il deputato grillino e suo cugino Adriano. A quest’ultimo, le fiamme gialle hanno notificato un sequestro per 19.200 euro.
Le indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica Camillo Falvo e dal pm Concettina Iannazzo, hanno consentito alla guardia di finanza di fare luce su “una complessa e insidiosa ed articolata frode fiscale” ideata da Vincenzo Maria Schiavello, titolare della “Autoelettrosat” ed ex socio di Riccardo Tucci. A seguito di una verifica fiscale sull’azienda di Schiavello, per il quale è stato disposto un sequestro di 775 mila euro, i militari del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Vibo Valentia, guidati dal maggiore Giuseppe Froio, “hanno acclarato la verosimile esistenza – è scritto nel decreto di sequestro – di un complesso meccanismo di frode fiscale messo in atto attraverso l’utilizzo di società ‘cartiere’, apparentemente terze rispetto alla società verificata”. Tra queste c’era la cooperativa “Assistenza servizi telematici satellitari”, di proprietà del deputato. Dopo che Riccardo Tucci è diventato parlamentare, suo cugino ha assunto la carica di amministratore unico della società che, secondo gli inquirenti, ha continuato a prestare “i relativi servizi esclusivamente in favore della società verificata e della ditta individuale di Schiavello”.
“Gli accertamenti espletati dalla Guardia di Finanza – scrive il gip – rassegnano con palmare evidenza la sussistenza di un’unica realtà imprenditoriale, avente quale effettivo dominus Schiavello Vincenzo Maria, che, grazie allo schermo di società formalmente terze, mediante emissione di fatture per operazioni inesistenti e le conseguenti fraudolente dichiarazioni, ha acquisito profitti illeciti”. Tutto sarebbe stato finalizzato, secondo gli inquirenti, a permettere alla società di Schiavello e alla sua ditta individuale di dedurre, ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap, l’imponibile delle fatture emesse dalle cooperative. In questo modo, inoltre, l’ex socio di deputato del M5S poteva detrarre ai fini dell’Iva l’imposta relativa alle suddette fatture e aumentare i costi al fine di ridurre il reddito fiscale da sottoporre a tassazione. Uno stratagemma al quale, secondo i pm, Riccardo Tucci si sarebbe prestato e dall’ottobre 2014 al febbraio 2018, quando è stato eletto alla Camera, con la sua cooperativa ha emesso fatture per 701.500 euro per consentire alla società del dominus Schiavello “l’evasione delle imposte sui redditi e dell’Iva”.
Fatture che la guardia di finanza ha ricostruito essere “relative ad operazioni oggettivamente inesistenti”. Il parlamentare grillino inoltre, avrebbe anche usufruito di questo sistema per evadere le tasse con la sua società. Riccardo Tucci, infatti, “nella sua qualità di rappresentante legale dell’ ‘Assistenza servizi telematici satellitari’ fino al 19 marzo 2018, – è scritto nel capo di imputazione – al fine di evadere le imposte aumentando i costi da portare in deduzione del reddito e in detrazione dell’imposta sul valore aggiunto, dopo aver fatto annotare nella contabilità della società la fattura n. 411 del 10.03.2015 emessa dalla “Autoelettrosat Srl” relativa ad operazioni oggettivamente inesistenti, la utilizzava nelle dichiarazioni delle imposte dirette e dell’Iva dell’anno2015, ed in tal modo evadeva le imposte per un ammontare pari a 9.900,00 euro”.
Giustizia & Impunità
Il deputato M5s Riccardo Tucci indagato: “Ha permesso al socio di evadere tasse con fatture su operazioni inesistenti per 700mila euro”
Su richiesta della Procura di Vibo Valentia, il gip Marina Russo ha emesso un decreto di sequestro preventivo e un’ordinanza di misura cautelare interdittiva nell’ambito di un procedimento penale a carico di cinque soggetti indagati, a vario titolo, per reati tributari. A carico del deputato anche la contestazione di un'evasione per 9.900 euro
Il deputato del Movimento Cinque Stelle Riccardo Tucci secondo l’accusa ha consentito al suo ex socio di evadere le tasse emettendo fatture per 701.500 euro per “operazioni oggettivamente inesistenti”. L’inchiesta che lo riguarda è un po’ più complicata di come il parlamentare grillino la sintetizza sulla sua pagina facebook subito dopo che sul sito del Corriere della Calabria è stata pubblicata la notizia che è indagato per evasione fiscale. “La Guardia di Finanza di Vibo Valentia, – scrive Tucci – stamattina, mi ha notificato un decreto di sequestro preventivo di beni, per un procedimento penale a carico dell’azienda e del relativo titolare per cui lavoravo. I fatti contestati sono precedenti all’inizio della mia attività politica. Ho già avvisato di quanto successo i vertici del Movimento 5 Stelle, il comitato di garanzia e il collegio dei probiviri. Ho piena fiducia nella magistratura e sono sicuro di poter dimostrare la mia totale estraneità ai fatti contestati”. La realtà, però, è diversa. Su richiesta della Procura di Vibo Valentia, il gip Marina Russo ha emesso un decreto di sequestro preventivo e un’ordinanza di misura cautelare interdittiva nell’ambito di un procedimento penale a carico di cinque soggetti indagati, a vario titolo, per reati tributari. Tra questi ci sono il deputato grillino e suo cugino Adriano. A quest’ultimo, le fiamme gialle hanno notificato un sequestro per 19.200 euro.
Le indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica Camillo Falvo e dal pm Concettina Iannazzo, hanno consentito alla guardia di finanza di fare luce su “una complessa e insidiosa ed articolata frode fiscale” ideata da Vincenzo Maria Schiavello, titolare della “Autoelettrosat” ed ex socio di Riccardo Tucci. A seguito di una verifica fiscale sull’azienda di Schiavello, per il quale è stato disposto un sequestro di 775 mila euro, i militari del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Vibo Valentia, guidati dal maggiore Giuseppe Froio, “hanno acclarato la verosimile esistenza – è scritto nel decreto di sequestro – di un complesso meccanismo di frode fiscale messo in atto attraverso l’utilizzo di società ‘cartiere’, apparentemente terze rispetto alla società verificata”. Tra queste c’era la cooperativa “Assistenza servizi telematici satellitari”, di proprietà del deputato. Dopo che Riccardo Tucci è diventato parlamentare, suo cugino ha assunto la carica di amministratore unico della società che, secondo gli inquirenti, ha continuato a prestare “i relativi servizi esclusivamente in favore della società verificata e della ditta individuale di Schiavello”.
“Gli accertamenti espletati dalla Guardia di Finanza – scrive il gip – rassegnano con palmare evidenza la sussistenza di un’unica realtà imprenditoriale, avente quale effettivo dominus Schiavello Vincenzo Maria, che, grazie allo schermo di società formalmente terze, mediante emissione di fatture per operazioni inesistenti e le conseguenti fraudolente dichiarazioni, ha acquisito profitti illeciti”. Tutto sarebbe stato finalizzato, secondo gli inquirenti, a permettere alla società di Schiavello e alla sua ditta individuale di dedurre, ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap, l’imponibile delle fatture emesse dalle cooperative. In questo modo, inoltre, l’ex socio di deputato del M5S poteva detrarre ai fini dell’Iva l’imposta relativa alle suddette fatture e aumentare i costi al fine di ridurre il reddito fiscale da sottoporre a tassazione. Uno stratagemma al quale, secondo i pm, Riccardo Tucci si sarebbe prestato e dall’ottobre 2014 al febbraio 2018, quando è stato eletto alla Camera, con la sua cooperativa ha emesso fatture per 701.500 euro per consentire alla società del dominus Schiavello “l’evasione delle imposte sui redditi e dell’Iva”.
Fatture che la guardia di finanza ha ricostruito essere “relative ad operazioni oggettivamente inesistenti”. Il parlamentare grillino inoltre, avrebbe anche usufruito di questo sistema per evadere le tasse con la sua società. Riccardo Tucci, infatti, “nella sua qualità di rappresentante legale dell’ ‘Assistenza servizi telematici satellitari’ fino al 19 marzo 2018, – è scritto nel capo di imputazione – al fine di evadere le imposte aumentando i costi da portare in deduzione del reddito e in detrazione dell’imposta sul valore aggiunto, dopo aver fatto annotare nella contabilità della società la fattura n. 411 del 10.03.2015 emessa dalla “Autoelettrosat Srl” relativa ad operazioni oggettivamente inesistenti, la utilizzava nelle dichiarazioni delle imposte dirette e dell’Iva dell’anno2015, ed in tal modo evadeva le imposte per un ammontare pari a 9.900,00 euro”.
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‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.