di Giuliano Checchi
Siamo tutti d’accordo che Matteo Renzi fuori dalla politica sarebbe un guadagno per l’immagine del paese.
Sicuramente, così la pensa la stragrande maggioranza degli italiani.
Ma essere ingenui, non aiuta.
Non aiuta il credere che basti mettere Renzi all’opposizione, per neutralizzarlo.
E non aiuta nemmeno il credere che continuare a far governare Giuseppe Conte sia tutta una questione di numeri.
Proviamo a ragionare un attimo.
Supponiamo, che metà senatori di Italia viva lascino Renzi e tornino nel Pd.
Oppure, che si trovino abbastanza “costruttori”, da raggiungere e superare la soglia della maggioranza assoluta al Senato.
Ci sarebbe comunque da fidarsi della loro buona fede? Basta guardare Luigi Vitali, che in meno di ventiquattro ore ci ha ripensato.
Ci sarebbe da credere che Renzi sia davvero fuori?
Eppure, li accetterebbero nella maggioranza senza battere ciglio!
Basta che, fra di loro, non ci sia Renzi.
Ma il fatto che Renzi non compaia nell’elenco basta a metterlo in condizione di non nuocere all’eventuale e futuro Conte Ter?
No. Inutile illudersi, inutile fingere di crederlo.
E’ una situazione difficile e complicata, e quello che dobbiamo chiederci è: qual è la priorità? Qual è la cosa migliore per il paese, nell’attuale situazione? Cos’è che dovrebbe passare davanti a tutto?
Recuperare Conte, senz’altro.
E allora, barra dritta sul “O Conte, o voto!”.
Sicuramente meglio, se senza Renzi.
Ma ciò non cambia il fatto che se, pur di respingere Renzi, sbarriamo la strada a Conte, non solo perderemmo Conte, ma anche Renzi avrebbe scaricato ad altri la colpa della crisi!
Con Conte definitivamente archiviato e il M5S isolato, dato che le elezioni non le vuole nessuno, metteranno il governo Draghi per la gioia di tutti i partiti, Renzi compreso, meno il M5S!
Sostenere Conte non ci deve far dimenticare che non si fa politica con il cuore, ma con il cervello.