“Nel mondo di Zlatan non c’è posto per il razzismo. Siamo tutti la stessa razza, siamo tutti uguali”. Così, su Twitter il centravanti del Milan Ibrahimovic risponde a chi lo ha accusato nei giorni scorsi di razzismo per le parole pronunciate durante la rissa sfiorata con il nerazzurro Lukaku, durante il derby di Coppa Italia. Anche se, alla fine del tweet, il rossonero si concede l’ennesima frecciatina: “Siamo tutti giocatori, alcuni più forti di altri”.

La rissa sfiorata risale a martedì 26, quando, durante il derby, il centravanti del Milan provoca Lukaku, suo ex compagno di squadra al Manchester United, con queste parole: “Vai a fare quella m… di voodoo, piccolo asino”. A quel punto, l’attaccante belga perde le staffe e risponde: “mi sc… te e tua moglie, vuoi parlare di mia madre?”, arrivando al testa a testa con Ibrahimovic e cercando in tutti i modi di liberarsi dalla presa dei compagni di squadra per arrivare allo scontro fisico. La provocazione del calciatore svedese riguardo ai riti voodoo, fa riferimento a un episodio che avrebbe coinvolto Lukaku nei giorni in cui il bomber belga accettò il trasferimento dall’Everton al Manchester United. A quel tempo, il presidente dei Toffees dichiarò che l’attaccante aveva fatto questa scelta perché convinto dalla madre che, in Africa per un pellegrinaggio, disse al figlio di aver visto un rito voodoo secondo cui lui avrebbe dovuto optare per la cessione, prima al Chelsea e poi ai Red Devils.

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